Si è conclusa con un doppio arresto in flagranza la fuga di due giovani che avevano appena messo a segno una rapina all’interno di un centro commerciale in via Giordano Bruno, nella zona nord della città. Protagonisti dell’episodio due ragazzi di 22 e 24 anni, entrambi di origine tunisina e già noti alle forze dell’ordine per una lunga lista di precedenti.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, i due sono entrati nel punto vendita mescolandosi tra i clienti, muovendosi con apparente disinvoltura tra gli scaffali del reparto abbigliamento. In realtà, con gesti rapidi e coordinati, hanno iniziato a indossare alcuni capi di vestiario nel tentativo di eludere i controlli. Il loro comportamento, tuttavia, non è passato inosservato: il personale del negozio ha iniziato a seguirli a distanza, insospettito dal loro atteggiamento evasivo.
Dopo alcuni minuti, una commessa si è avvicinata per chiedere la restituzione degli abiti sottratti o il pagamento degli stessi. I due, in un primo momento, hanno finto di collaborare, per poi spintonare con forza la dipendente nel tentativo di scappare. Un secondo addetto ha provato a sbarrargli la strada, ma è stato anch’egli respinto con violenza. A quel punto i due sono riusciti a raggiungere l’uscita e a lanciarsi nella fuga.
È stato immediatamente attivato il numero di emergenza 112, e in pochi minuti due volanti della Polizia di Stato si sono messe sulle loro tracce. I fuggitivi sono stati rintracciati lungo l’intersezione tra via Ravennate e via Alfonsine, mentre cercavano di far perdere le proprie tracce. Dopo un breve inseguimento, gli agenti li hanno bloccati e arrestati in flagranza per rapina in concorso.
I successivi accertamenti hanno confermato che entrambi i soggetti avevano numerosi precedenti penali, non solo per furti e reati contro il patrimonio, ma anche per altri illeciti. Durante l’udienza di convalida, il Tribunale di Forlì ha riconosciuto la gravità dei fatti, confermando l’arresto e disponendo ulteriori misure a carico dei due.
L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza nei centri commerciali e sulla necessità di un presidio costante per contrastare fenomeni di microcriminalità che, come in questo caso, possono trasformarsi in veri e propri atti violenti.