Un viaggio nel tempo alla scoperta dell’identità urbanistica di Cesena durante il periodo fascista: è quanto propone la conferenza dal titolo “Architettura e città a Cesena durante il Ventennio. Un’ipotesi di ricerca”, in programma mercoledì 14 maggio alle ore 17 presso l’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana.
L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, rappresenta il primo esito pubblico di una ricerca ancora in corso, incentrata sulla mappatura, lo studio e la documentazione del patrimonio architettonico e urbanistico del Novecento cesenate, con un focus sul periodo del Ventennio.
Il progetto si inserisce nel contesto del corso integrato “Storia e Restauro” del Corso di Laurea magistrale in Architettura tenuto dai professori Matteo Cassani Simonetti e Giulia Favaretto, e nasce da una collaborazione tra Università di Bologna, Comune di Cesena e Archivio di Stato di Forlì-Cesena.
Durante l’incontro verranno illustrate le trasformazioni che hanno caratterizzato Cesena negli anni del regime fascista, attraverso un’analisi critica che prende in esame tanto le nuove costruzioni quanto gli interventi su edifici preesistenti. Una riflessione che non si limita all’osservazione estetica o funzionale, ma che si allarga alla valutazione del valore storico, culturale e identitario di tali architetture.
Interverranno, tra gli altri, l’Assessore alla Cultura Camillo Acerbi e la dirigente del settore Biblioteca e Cultura Elisabetta Bovero, portando il saluto dell’amministrazione comunale e sottolineando l’importanza di un approccio consapevole alla valorizzazione del patrimonio cittadino.
Il lavoro si intreccia inoltre con le attività dell’Associazione Atrium, che si occupa della valorizzazione del patrimonio architettonico dei regimi totalitari del XX secolo su scala europea, e con il progetto Archethics, di cui Cesena è capofila, volto a trasformare il patrimonio “dissonante” in piattaforma di dialogo democratico.
L’appuntamento rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sul significato e sul destino di un’eredità architettonica spesso controversa, ma imprescindibile per comprendere l’identità urbana della Cesena di oggi.