Cesena, FU ME Festival 2025 diventa “Città Viva” e si sposta a settembre nel cuore urbano

La sesta edizione del FU ME Festival si rinnova profondamente nel 2025, a partire dal cambio di periodo: l’appuntamento con uno degli eventi culturali più attesi del territorio si sposta da luglio a settembre, precisamente dal 2 al 14 settembre. Ma le novità non finiscono qui. Il festival abbandona il tradizionale scenario di Villa Silvia Carducci per abbracciare il centro storico di Cesena, con spettacoli e performance ospitati in luoghi simbolici come il Chiostro di San Francesco, il Teatro Bonci e altri spazi cittadini selezionati per accogliere eventi site-specific.

Il titolo di questa edizione è “CITTÀ VIVA”, un concetto che sintetizza perfettamente la nuova direzione artistica e la visione dell’edizione 2025. «La sesta edizione di FU ME Festival si svolgerà a Cesena dal 2 al 14 settembre e guarda agli spazi del quotidiano, ai luoghi in cui abitiamo, ci muoviamo, viviamo», spiega Michele Di Giacomo, direttore artistico della rassegna. «Per capire come possiamo, attraverso lo sguardo dell’arte, immaginare nuove forme di convivenza, nuove geografie emotive».

Il festival non si limiterà a proporre spettacoli ed eventi, ma sarà un vero e proprio viaggio artistico nella città, un attraversamento urbano che trasforma il teatro in strumento attivo per abitare meglio, per abitare altrimenti. L’obiettivo dichiarato è quello di interrogare la forma della città, accendendo spazi, ascoltando piazze e architetture, rendendo la città stessa protagonista.

«Nel 2025 Cesena si trasformerà: non per magia, ma per visione e FU ME ne sarà l’innesco», continua Di Giacomo. «Sarà CITTÀ VIVA, scena aperta, corpo collettivo. La città non si contempla. La città è un organismo vivo che ci chiama e al tempo stesso è un corpo che chiede di essere immaginato. Una città viva è una città che si lascia guardare con occhi nuovi».

Con un programma che spazierà tra spettacoli, eventi e performance dislocati in più punti della città, FU ME 2025 si propone dunque come esperienza immersiva per cittadini, spettatori e visitatori, in un dialogo costante tra arte, territorio e comunità.