Un luogo di raccoglimento che si apre alla cittadinanza anche come spazio culturale e artistico: il Cimitero Monumentale di Cesena si prepara a diventare un vero e proprio museo a cielo aperto, grazie a un nuovo progetto di valorizzazione promosso dal Comune di Cesena.
L’iniziativa, che sarà ufficialmente presentata domenica 4 maggio alle ore 10, offrirà a cittadini e visitatori la possibilità di esplorare 25 tombe monumentali e la cripta-ossario dei caduti di guerra, attraverso un percorso guidato arricchito da contenuti multimediali accessibili via QR code.
“Il Cimitero Monumentale è anche un museo di arte e memoria, un luogo in cui l’architettura e la scultura raccontano la storia della città e delle sue famiglie più illustri,” spiega l’Assessore alla Cultura Camillo Acerbi. “Conserva opere di grande pregio realizzate da artisti cesenati tra Ottocento e Novecento, ma è anche un patrimonio di emozioni e storie da tramandare.”
Il cimitero urbano, inaugurato il 5 maggio 1813 su progetto dell’architetto Barbieri, sorge sull’area un tempo occupata dal monastero e dalla chiesa di Santa Croce. Fu riconosciuto nel luglio 2024 come Cimitero Monumentale e Storico dell’Emilia-Romagna. Tra le personalità sepolte vi figurano nomi di spicco della storia cittadina come Renato Serra, Maurizio Bufalini, i marchesi Ghini e i conti Chiaramonti.
Il nuovo itinerario culturale si snoda lungo i porticati neoclassici e tra le cappelle gentilizie, evidenziando dettagli architettonici e artistici di grande valore: dai raffinati affreschi sulla Resurrezione del marchese Costantino Guidi, alle decorazioni liberty della cappella Gasperoni-Salberini, fino all’elegante cancello in bronzo della cappella Serra, ornato da motivi floreali.
Il progetto, curato dal Settore comunale Servizi al cittadino e Innovazione tecnologica, prevede anche la creazione di una sezione web dedicata sul sito del Comune e un restyling grafico dell’identità del sito monumentale, con un logo ufficiale che accompagnerà tutte le attività di comunicazione e promozione.
“Si tratta di un’opportunità per riscoprire il valore culturale e sociale di un luogo che appartiene profondamente all’identità cesenate,” conclude l’Assessore Acerbi, “e per aprire nuovi percorsi di conoscenza, anche in chiave educativa e turistica.”