Cesena. Io licenziata dopo 11 anni alla Clafc. Poche prospettive, vivo con i risparmi

La cessazione definitiva del rapporto di lavoro da ieri per circa 55 dipendenti della Cooperativa lavoratori agricolo forestale cesenate (Clafc) di San Piero in Bagno ha portato ovviamente ancora più preoccupazioni tra quei lavoratori (ormai ex) e le loro famiglie.

Ricordiamo che quei 55 dipendenti, ora licenziati, erano in cassa integrazione in deroga dal primo novembre 2016 fino appunto al 28 febbraio 2017, ossia ieri.
La relativa indennità non è stata loro ancora pagata in quanto è stata approvata dalla Regione alcuni giorni fa, nel caso specifico il 17 febbraio.
SE il licenziamento per quei 55 ex lavoratori Clafc parte da oggi, c’è da ricordare che circa una ventina di dipendenti Clafc, quelli del settore verde, erano stati licenziati già nel corso del 2016. Tra questi Giuliana Camagni che spiega: »Io lavoravo come impiegata alla Clafc dal 2005 e provenivo dalla cooperativa forlivese Sigla.

Alla Clafc prima ero nel settore edilizia, poi quando è stata effettuata la ristrutturazione aziendale mi hanno trasferita al settore verde così per la normativa vigente non ho goduto della cassa integrazione. Sono in disoccupazione da quando, poco dopo metà luglio scorso, mi hanno licenziata».

Da luglio scorso lei è ancora disoccupata. Ha difficoltà per trovare un lavoro perché anche in Valle Savio c’è carenza di posti oppure per ragioni anagrafiche?
«Direi per entrambi i motivi. In questi mesi ho spedito il curriculum presso numerose aziende. Fra l’altro attualmente, all’età di 54 anni, mi sono messa anche nelle liste disponibile a fare dei tirocini gratuiti, a costo zero per le aziende. Ma per il momento non ho avuto nessuna risposta favorevole».

Quali possono essere le prospettive?
«Le prospettive sono in evoluzione ma per il momento niente di concreto. Spero sempre che possa andare in un certo modo e di trovare finalmente una nuova occupazione ma dal licenziamento del luglio scorso niente».

In questa situazione, è fin troppo ovvio che chiunque troverebbe delle difficoltà ad andare avanti?
«Posso ringraziare che percepisco un’indennità di disoccupazione, che ho i miei risparmi e l’aiuto del mio compagno. Anche lui lavorava alla Clafc così pure lui qualche tempo fa è rimasto senza lavoro. Si è dato subito da fare a trovare un altro impiego per portare a casa lo stipendio».

Tornando ai 55 ex lavoratori Clafc, ora per non perdere alcun giorno di indennità dovranno fare domanda entro una settimana dalla data del licenziamento per richiedere la Naspi, ossia la ‘Nuova assicurazione sociale per l’impiego’. Il Resto del Carlino