La carcassa senza vita di un lupo è stata rinvenuta lungo il torrente Cesuola, nella zona di Rio Eremo, poco dopo Ponte Abbadesse, in provincia di Forlì e Cesena. A fare la macabra scoperta è stato un cittadino, che ha immediatamente allertato i Carabinieri Forestali e documentato il ritrovamento con alcune fotografie.
Secondo le prime analisi, il lupo – un esemplare adulto dal peso di circa 40 chilogrammi – sarebbe morto sul posto, poiché la scarsa portata idrica del torrente non avrebbe potuto trascinarlo a lungo. L’operazione di recupero, condotta con il supporto dei Carabinieri Forestali, è stata affidata all’associazione “Amici degli Animali”, attiva nella regione per interventi di questo tipo.
L’ispezione preliminare della carcassa ha rivelato un foro da arma da fuoco tra il collo e la spalla, confermando che il lupo è stato colpito intenzionalmente. Un atto gravissimo, poiché il lupo è una specie protetta e la sua uccisione costituisce un reato perseguibile penalmente. Resta da chiarire se l’animale sia stato ferito altrove e si sia trascinato fino al punto del ritrovamento, o se sia stato portato lì da chi lo ha colpito.
Oltre al tragico evento, il ritrovamento conferma la presenza stabile del lupo nei dintorni del centro abitato, un fenomeno sempre più frequente in Romagna. Tuttavia, la convivenza con l’uomo non deve destare allarme: il lupo, da sempre in cima alla catena alimentare locale, evita gli esseri umani e rappresenta una minaccia solo per animali domestici e da allevamento, che necessitano di protezioni adeguate. La crescente espansione dei lupi verso la pianura, spesso lungo i corsi d’acqua o nelle zone collinari, può essere attribuita a esemplari giovani in cerca di un nuovo territorio o a maschi dominanti esclusi dal branco d’origine. Inoltre, nei pressi delle aree urbane, questi predatori possono adattarsi a nuove fonti di cibo, come i rifiuti umani o specie animali tipiche della pianura, come le nutrie.