Si è svolto a Nowa Huta, storica zona industriale di Cracovia, il meeting del progetto europeo ‘Archethics’, che vede il Comune di Cesena capofila di una rete di otto città di diversi paesi (Danzica e Cracovia in Polonia, Lipsia in Germania, Bétera in Spagna, Vilanova de Cerveira in Portogallo, Kazanlak in Bulgaria e Permet in Albania). Il progetto, avviato nell’estate del 2023 e che si concluderà a dicembre 2025, si concentra sull’architettura dissonante, ossia sugli edifici costruiti durante il XX secolo dai regimi totalitari, patrimonio storico che può generare riflessioni complesse e talvolta tentazioni di rimozione o ‘normalizzazione’.

L’obiettivo principale del progetto è promuovere la rigenerazione e la valorizzazione culturale e turistica di questi luoghi, con un approccio partecipativo che consente di riflettere senza negare la storia, anche quella dolorosa, legata a questi edifici. Il progetto vuole restituire questi luoghi alla riflessione delle nuove generazioni, mantenendo un uso consapevole del patrimonio. A Cracovia si sono confrontati amministratori e tecnici dei Comuni partner, tra cui l’Assessore alla Cultura di Cesena, Camillo Acerbi, la Dirigente del settore Biblioteca Malatestiana e Cultura, Elisabetta Bovero, e Sofia Burioli dell’Ufficio Progetti europei.
“Il progetto ‘Archethics’ – ha dichiarato l’Assessore Acerbi – permette uno scambio proficuo di riflessioni e buone pratiche tra i Comuni, per sviluppare azioni di valorizzazione del patrimonio dissonante in ciascuna delle città coinvolte. Cesena si impegnerà nella realizzazione della ‘Memoteca’, una raccolta di testimonianze di cittadini che hanno vissuto gli anni difficili del ‘900, dalla Seconda Guerra Mondiale alla ricostruzione. Parlando di luoghi simbolici come il rifugio antiaereo della Rocca Malatestiana, saranno le persone che hanno vissuto questi luoghi a trasmettere la loro storia alle nuove generazioni, rafforzando il legame tra l’edificio e la comunità cesenate”.
Il progetto ‘Archethics’ punta a generare processi di cittadinanza attiva e coesione sociale, utilizzando la memoria storica come driver di sviluppo locale. A Cesena, oltre al rifugio antiaereo della Rocca Malatestiana, sono coinvolti anche altri luoghi significativi come l’ex polo Arrigoni in zona Stazione, l’edificio ex GIL in via Natale dell’Amore, la Casa della madre e del bambino (ora sede del nido ‘Il prato’), e il busto di William D’altri in viale Carducci.