Una fuga a tutta velocità, quasi venti chilometri percorsi in moto nella speranza di sfuggire ai controlli. È così che un uomo di 43 anni, di origine sudamericana e residente a Cesena, ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine nella serata di venerdì 5 settembre. Oggi la vicenda resta al centro della cronaca, dopo che ieri – domenica 7 settembre – è stata resa nota attraverso i dettagli diffusi dalla stampa locale.
L’alt ignorato e la fuga sulla via Emilia
Tutto ha avuto inizio a Savignano sul Rubicone, lungo la via Emilia, quando una pattuglia della polizia locale dell’Unione Rubicone e Mare ha tentato di fermare il motociclista con un regolare posto di controllo. Il conducente, anziché arrestare la marcia, ha accelerato dando inizio a una fuga spericolata.
Dietro di lui si è scatenato un inseguimento teso e ad alta velocità, mentre gli agenti allertavano in contemporanea le altre forze dell’ordine per bloccare il veicolo in un’area più a monte del tragitto.
L’intercettazione a Ponte Verucchio
La corsa si è protratta per quasi venti chilometri, fino a Ponte Verucchio. Qui, grazie al coordinamento avviato fra più pattuglie, i Carabinieri sono riusciti a intercettare il motociclista e bloccarlo, mentre alle sue spalle la polizia locale non aveva mai interrotto l’inseguimento.
Il finale, fortunatamente, non ha avuto conseguenze né per gli agenti né per altri utenti della strada, ma l’episodio ha messo in evidenza i rischi diretti della fuga.
Le irregolarità emerse
Una volta fermato, è emerso il motivo della rocambolesca corsa: l’uomo non aveva mai conseguito la patente e il suo veicolo era privo di assicurazione. La moto è stata così sottoposta a sequestro, mentre per il quarantatreenne è scattata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Un inseguimento che riaccende i riflettori
Il caso, reso noto ieri, è oggi ulteriore occasione per riflettere su quanto i controlli su strada rimangano un presidio essenziale di sicurezza e legalità. Un singolo rifiuto di fermarsi può trasformarsi in un inseguimento di chilometri, con potenziali pericoli non solo per chi fugge e per le forze dell’ordine, ma per chi, ignaro, percorre la stessa strada.
Domani altre pattuglie torneranno su quelle stesse vie con la stessa consegna: prevenire irregolarità e garantire la tranquillità di chi viaggia.