Emergono nuovi dettagli sull’aggressione armata avvenuta lo scorso aprile davanti al convitto dell’Istituto Agrario di Cesena, quando un quindicenne di Medicina rimase gravemente ferito da più coltellate. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pubblico ministero Simone Purgato, hanno portato a un quadro accusatorio pesante: per tutti i nove minorenni coinvolti – non solo per chi impugnò le lame – l’ipotesi di reato è ora quella di lesioni gravissime aggravate dai futili motivi.
Dalla ricostruzione al movente
Gli interrogatori dei ragazzi, tutti tra i 15 e i 16 anni, si sono conclusi nei giorni precedenti a Ferragosto. Grazie anche alle chat sequestrate e ai filmati delle telecamere dell’istituto, gli inquirenti hanno potuto definire una dinamica che appare sempre più come una spedizione punitiva pianificata nei dettagli.
All’origine della violenza ci sarebbe stato un debito legato allo spaccio di stupefacenti. La vittima, secondo quanto emerso, aveva acquistato marijuana dal gruppo, rifiutandosi poi di pagarla poiché giudicata di scarsa qualità. Una contestazione che sarebbe bastata a innescare la reazione del branco.
Il pomeriggio dell’agguato
Era il 15 aprile scorso, intorno alle 18, quando un gruppo di ragazzi arrivò in scooter da Mercato Saraceno e Borello. Incappucciati e armati di grossi coltelli, scavalcarono le recinzioni del convitto e piombarono sulla vittima nella zona sportiva dell’istituto. Due di loro colpirono ripetutamente il quindicenne, ferendolo al mento e soprattutto a una mano, lesionata in modo permanente.
In un primo momento si era parlato di tentato omicidio, vista la gravità del colpo inferto al collo. Le successive indagini hanno ricondotto l’accusa a lesioni gravissime, ora contestate a tutti i partecipanti all’azione, non soltanto all’autore materiale delle coltellate.
Un gruppo già noto
Quella baby-gang non era nuova a comportamenti violenti. Già nei mesi precedenti erano stati segnalati raid vandalici e persino un sospetto incendio doloso all’interno di una struttura ospedaliera. L’agguato di aprile ha però rappresentato il culmine di una spirale di violenza che ha scosso la città e riacceso il dibattito sul disagio giovanile e la devianza minorile.
Le condizioni della vittima
Il ragazzo di Medicina, studente dell’Istituto Aeronautico di Forlì e residente al convitto cesenate, è stato soccorso dal 118 e ricoverato d’urgenza al Bufalini. Ha riportato danni permanenti a una mano, che non riacquisterà mai completamente la funzionalità.
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