Nuovo capitolo per il caso del 43enne che a metà luglio era stato arrestato dopo essersi scagliato prima contro i propri genitori e poi contro i carabinieri intervenuti nell’abitazione di famiglia, non lontano dal centro storico di Cesena. Dopo quell’episodio l’uomo era stato rilasciato già il giorno successivo, ma a suo carico è stata emessa una misura cautelare di allontanamento dalla città e dai familiari, che attualmente gli impone di vivere in un campeggio a San Piero in Bagno.
Ieri il procedimento è approdato in aula a Forlì, dove si è discusso delle accuse relative all’aggressione ai militari. La difesa, rappresentata dall’avvocata Chiara Fabbri, ha richiesto il giudizio abbreviato condizionato all’esito di una perizia psichiatrica. L’obiettivo è stabilire se la dipendenza da un pesante mix di psicofarmaci e abuso di birra abbia inciso, e in quale misura, sulla capacità dell’imputato di intendere e di volere al momento dei fatti.
Il giudice ha accolto la richiesta, fissando la prossima udienza il 6 ottobre, quando verrà nominato un consulente tecnico d’ufficio incaricato di valutare le condizioni psichiche del 43enne. I carabinieri coinvolti non si sono costituiti parte civile.
La vicenda resta così sospesa in attesa della perizia: da un lato le intemperanze fisiche contro familiari e forze dell’ordine, dall’altro la necessità di chiarire quanto l’instabilità personale e l’abuso di sostanze abbiano pesato sull’accaduto. Un passaggio decisivo per stabilire la responsabilità penale e definire il futuro giudiziario dell’uomo.