Cesenatico, FarmacoAmico arriva in due farmacie: medicinali inutilizzati tornano a nuova vita

Si allarga anche a Cesenatico FarmacoAmico, il progetto di economia circolare promosso da Gruppo Hera e Last Minute Market che dà nuova vita ai medicinali inutilizzati ma ancora validi. Da oggi, anche le farmacie Grassi (via Gramsci 5) e Faedi (viale Trento 12) entrano a far parte della rete solidale che, con il supporto dei volontari di Auser Cesena, destina i farmaci raccolti a progetti di assistenza per le fasce più fragili della popolazione.

Nel territorio cesenate, i punti di raccolta salgono così a 31. Solo nel 2024 sono state donate 4.600 confezioni di medicinali, per un valore che supera i 57 mila euro. Dall’avvio del progetto in provincia, nel 2015, sono stati recuperati oltre 52 mila farmaci (circa 2,6 tonnellate), per un valore complessivo di quasi 640 mila euro.

FarmacoAmico consente ai cittadini di donare farmaci con almeno sei mesi di validità, in confezioni integre e corredati da foglietto illustrativo, escludendo quelli che richiedono particolari condizioni di conservazione o impiego ospedaliero. I farmaci raccolti vengono poi selezionati da operatori autorizzati e messi a disposizione di enti non profit attivi in Italia e all’estero, anche per l’assistenza in aree colpite da conflitti.

Il progetto FarmacoAmico rappresenta un’iniziativa di grande valore per il nostro territorio, unendo sostenibilità, solidarietà e responsabilità sociale – ha commentato il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli –. Grazie a questa rete solidale possiamo evitare sprechi e garantire un supporto concreto a chi ne ha bisogno”.

“L’iniziativa dimostra come la collaborazione tra farmacie, enti del terzo settore e cittadini possa generare un impatto concreto sul piano sociale e ambientale”, ha sottolineato Matteo Guidi di Last Minute Market. “È un approccio virtuoso da seguire”, ha aggiunto Raffaele Rossi, responsabile dei Servizi Ambientali per il Distretto di Cesena di Hera.

Attualmente FarmacoAmico conta 214 punti di raccolta in Emilia-Romagna. Dal suo avvio nel 2013, ha permesso il riutilizzo di farmaci per un valore totale di circa 7,3 milioni di euro.