Non avere ancora una programmazione estiva è una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori che con enorme sacrificio e senso di abnegazione quotidianamente, con enormi disagi, svolgono il proprio dovere.
Altre forze dell’ordine della provincia di Rimini hanno ormai da tempo ricevuto i dovuti rinforzi in termini di organico per poter affrontare al meglio il periodo estivo, mentre la Polizia Penitenziaria di Rimini conta un incremento di poche unità per poter affrontare l’intera estate.
Il carcere di Rimini dovrebbe accogliere massimo 126 persone, attualmente sono 158 destinate a crescere nel corso dell’estate, creando una mole lavorativa difficile da affrontare con il personale presente.
La carenza di personale in carcere si ripercuote negativamente anche sulla gestione dei detenuti e sull’opera di osservazione dei soggetti rispetto ai quali oltre alla gamma di problematiche più consuete negli ultimi tempi si è aggiunto anche l’allarme proselitismo molto attivo nelle carceri rispetto a possibili atti terroristici. Un servizio di attenzione e monitoraggio che ci viene richiesto dalle forze dell’ordine di tutta Europa.
Il Direttore è chiamato gestire sia il carcere di Rimini che quello di Ravenna, mentre il Comandante effettivo è assente ormai da mesi ed è sostituito in modo non continuativo da un Commissario di un altro Istituto.
Gli agenti si sentono abbandonati e, dopo la protesta dell’8 giugno a Bologna effettuata unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali, chiedono l’intervento urgente del Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria di Bologna per affrontare le attuali problematiche che pervadono l’istituto penitenziario di Rimini e riuscire così ad assicurare a tutto il personale il godimento delle ferie estive, attese ormai dal 15 maggio.
La FP-CGIL, pur comprendendo le difficoltà della Direzione di Rimini, non può tollerare ulteriori ritardi nei confronti degli agenti della Casa Circondariale di Rimini e chiede risposte immediate.