Oggi, giovedì 14 agosto, i Giovani Democratici di Cesena e Rimini lanciano un appello contro lo sfruttamento nel lavoro stagionale, sottolineando che il turismo e la stagione estiva sono un patrimonio della Romagna che deve essere accessibile a tutti, anche a chi lavora, nel rispetto della dignità.
La denuncia social di Gilberto Contadin, diventata di dominio pubblico nelle ultime ore, ha riacceso il dibattito nazionale su condizioni di lavoro stagionale spesso inaccettabili: orari estenuanti, paghe irrisorie, contratti irregolari e mancanza di rispetto per chi lavora. I Giovani Democratici evidenziano come non si tratti di episodi isolati, ma di una “cultura dello sfruttamento” ancora diffusa, che considera i giovani lavoratori stagionali come manodopera usa e getta.
Tuttavia, sottolineano anche le realtà positive: aziende, locali e strutture turistiche della Romagna che offrono contratti regolari, paghe giuste e orari sostenibili, con esempi concreti di accordi sindacali locali che dimostrano come il lavoro stagionale possa essere un’opportunità di crescita professionale e personale.
“Non è vero che i giovani non vogliono più fare la stagione”, dichiarano i Giovani Democratici, “ma molti si allontanano a causa delle condizioni inaccettabili imposte da alcune aziende e di un sistema che spesso non rispetta neanche le regole minime del lavoro. La retorica della ‘gavetta’, che giustifica paghe da fame e orari devastanti, è ripugnante e testimonia quanto la cultura dello sfruttamento sia radicata”.
I Giovani Democratici di Cesena e Rimini concludono affermando con fermezza: “Nel 2025, lavorare non deve significare rinunciare alla propria dignità. Il lavoro dignitoso non è un lusso: è un diritto”.
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