Mi piaceva Urso al Made in Italy.
Mi piaceva Urso, anzi mi piace.
Quando Berlusconi fece il grande errore di portare An dentro il PDL, Urso mi tranquillizzava un po’.
Quella invasione di fascistini mi metteva a disagio. Molto.
Portavano dentro quella che era stata Forza Italia, partito liberale di massa nelle intenzioni, canotto di salvataggio dei profughi( come me…) del Pentapartito, contraerea anti giustizialista, salotto del cazzeggio intellettuale di menti eccelse, da Colletti a Ferrara, partito monarchico e anarchico, nel quale tutti facevano quello che volevano, con massima attenzione a quel che desiderava il monarca…portavano un umore correntizio cupo.
Salvo eccezioni.
Avevano portato le loro sette, sotto forma di correnti, nelle quali si erano riparati per mezzo secolo, per legittima autodifesa da un mondo che li teneva in disparte, senza parte, dentro l’anarchia berlusconiana, con la pretesa di dare le loro regole al capo anarchico.
A Berlusconi e ai berluschini.
Cioè, ad esempio, tu dovevi candidare uno a sindaco di Rimini? Lo cercavi, lo trovavi, poi arrivavano loro, con la complicità dei nostri, ormai “assuefatti alla nuova razza”, e ti dicevano no! No quel posto spetta alla corrente di Gasparri! Tipo. Non ad An, no, alla corrente di An, di.
Ecco avete presente questo quadro?
Ecco, allora, in questo quadro, a me Urso sembrava uno normale. Una delle eccezioni. Elegante signore di destra, moderato quanto basta, a capo di una fondazione non corrente niente male, fedele al capo che faceva di tutto per sembrare diverso dai fascistini sparsi ovunque.
Mi rincuorava.
Mi faceva anche ridere.
Una volta, Berlusconi ne fece una delle sue, disse che la Merkel era una “culona inch….”. Boom.
Urso mi si avvicinò e mi chiese: secondo te, la Germania ritira l’Ambasciatore?
Gran risata. Secondo me, gli dissi, starà ancora ridendo.
Questo per dire il tipo. Simpatico.
Poi diventa ministro.
In un Governo guidato da una ragazza che era una seguace del capo della corrente/setta più piccola, una comune romana.
Una ragazza che li frega tutti e però, magnanima, li fa pure ministri.
Riduce tutte le correnti ad una, la sua.
Può scegliere. E sceglie Urso. A me la cosa piace, mi piaceva, mi è sempre piaciuto.
Dico davvero.
Ma il potere fa brutti scherzi porca miseria.
Rovina quelli bravi o che si credono molto, troppo, bravi.
Fa il despota al ministero, mi dicono, oggi farà l’ennesima conferenza stampa di riorganizzazione del ministero, vuole diventare socio degli Agnelli, ridotti ad Elkan, vuole decidere i prezzi della benzina…
Fa più ridere della Merkel.
Che ti succede Adolfo?
Sergio Pizzolante