“Attenzione ai giovani, a fragilità e sogni. Serve fornire ancor più luoghi di aggregazione e lavorare per una città che fornisca spazi di ascolto”
Chiara Francesconi, candidata capolista alle prossime elezioni amministrative del 25 e 25 maggio per la lista civica Progetto Ravenna interviene sul tema dei giovani proponendo una riflessione.
“Oggi più che mai dobbiamo dare ascolto ai giovani, alle loro esigenze, alle difficoltà che incontrano nel costruire il proprio futuro e nel trovare spazi di relazione autentica, che vadano oltre gli schermi dei dispositivi digitali”. Lo afferma Chiara Francesconi, candidata al Consiglio Comunale di Ravenna come capolista nella lista civica Progetto Ravenna, che interviene sul tema del disagio giovanile dopo gli ultimi episodi registrati anche nei plessi scolastici del territorio romagnolo.
“Molti ragazzi e ragazze, siano essi ancora studenti o al termine del loro percorso formativo, si trovano a vivere – dice ancora Chiara Francesconi – una fase della vita complicata, in bilico tra la ricerca di un lavoro stabile e dignitoso e la difficoltà di costruire relazioni sociali profonde e vere. Troppo spesso il mondo del lavoro appare lontano, precario o inaccessibile. Allo stesso tempo, la società della connessione digitale ha moltiplicato le occasioni di contatto virtuale, ma non sempre queste si traducono in rapporti umani sinceri, capaci di creare legami e senso di appartenenza”.
Francesconi, docente all’Università di Macerata, porta come esempio il fenomeno degli hikikomori, giovani che scelgono l’isolamento volontario chiudendosi nelle proprie stanze e rinunciando a qualsiasi contatto diretto con il mondo esterno. Un tema che la stessa Francesconi ha approfondito nel recente passato redigendo un libro frutto di una ricerca mirata: “Non possiamo più ignorare questo segnale forte di malessere. La scelta di ritirarsi dalla società non è semplicemente il risultato di una fragilità personale, ma spesso nasce dalla constatazione di vivere in una comunità che non sa tutelare le diversità, che tende a vedere la differenza come un limite, un motivo di esclusione invece che una ricchezza. In una società che esalta modelli unici di successo, chi si sente diverso, più sensibile, chi non si riconosce in certi schemi, rischia di essere lasciato solo. E la solitudine, da scelta, diventa una prigione. Una solitudine che traccia solchi profondi anche nelle famiglie che ne vengono coinvolte e che vanno sostenute attraverso specifiche politiche di indirizzo”.
“È nostro compito — conclude Chiara Francesconi — lavorare per una città che sappia offrire spazi di ascolto, di confronto e di inclusione reale. Serve rafforzare le politiche per l’orientamento al lavoro, creare ancor più luoghi di aggregazione, sostenere ulteriormente le esperienze di partecipazione dei giovani, offrire occasioni di espressione libera delle proprie potenzialità. Una comunità che accoglie e valorizza ogni persona, senza chiedere di essere diversa da ciò che sente, è una comunità che cresce più forte e più giusta. Dobbiamo fare in modo che nessuno si veda costretto a scegliere l’isolamento come unica via possibile”.
Ravenna, 23 aprile 2025
Per Chiara Francesconi – Lista Civica Progetto Ravenna