Chiesanuova: Famiglie unite contro la chiusura della scuola: “Non si può cancellare il futuro”

Il futuro di Chiesanuova è messo a rischio, secondo un gruppo di genitori che si oppongono alla possibile chiusura di una delle scuole del Castello, una misura motivata dal calo delle nascite. In una lettera aperta, le famiglie esprimono preoccupazione per la perdita di un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale, accusando le istituzioni di considerare solo il lato numerico senza tenere conto delle implicazioni sociali e culturali di una simile decisione.

Per i genitori, la scuola è ben più di un semplice luogo di istruzione: è il cuore pulsante del quartiere, un centro di aggregazione che vivifica la piazza pedonale e sostiene l’intero tessuto economico e sociale di Chiesanuova. “Senza la scuola, la nostra comunità perderebbe la sua identità”, scrivono, sottolineando che una chiusura non solo impoverirebbe il quartiere, ma avrebbe anche pesanti ripercussioni sul ruolo della Giunta di Castello. Senza il presidio educativo, la funzione della Giunta rischierebbe di diventare puramente simbolica, un comitato senza poteri reali.

I genitori si interrogano anche sulla logica di chiudere una scuola che, oltre ad essere stata recentemente ristrutturata, è perfettamente a norma. “Perché togliere una risorsa che rappresenta un valore aggiunto per Chiesanuova?” si chiedono, chiedendo alle autorità di riflettere attentamente prima di procedere.

Nel tentativo di offrire soluzioni, le famiglie avanzano alcune proposte concrete. Tra queste, l’accorpamento delle scuole dell’infanzia e primaria, l’introduzione di programmi innovativi che prevedano una seconda lingua straniera e laboratori tecnologici. Propongono inoltre incentivi per attrarre nuove famiglie e assicurare che la scuola rimanga viva e dinamica. “Non si tratta solo di numeri”, affermano, “ma di preservare il futuro di Chiesanuova”.

Concludono il loro appello ribadendo un concetto semplice ma fondamentale: “La scuola è vita. Chiesanuova non può e non deve rinunciare al suo domani.”