
Il clima nel Paese è rovente e, come in un film già visto, il pericolo maggiore arriva dagli ambienti scolastici e universitari dove sono attivi i collettivi rossi. Con una pressante azione di proselitismo, che con violenza elimina qualunque forma di dissenso in favore dell’unica possibile corrente di pensiero, sobilla e manipola i giovanissimi, mossi da ideali rivoluzionari e di rivolta. Gli anarchici sono infiltrati nelle trame scolastiche, tanto in più quelle degli atenei, come dimostrano gli ultimi gesti dimostrativi, con le occupazioni in favore della lotta contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Ma l’azione più clamorosa ed esplicativa di quello che sta succedendo si è svolta a Milano, nel prestigioso liceo Carducci, dove è stato esposto uno striscione con il ministro Valditara e il premier Meloni a testa in giù.
I soliti richiami a piazzale Loreto, alla voglia di eliminare gli esponenti di destra da parte delle correnti rosse che vietano anche la libertà di espressione garantita dalla Costituzione, bloccando i volantinaggi nelle scuole. Ma dal canto loro possono liberamente dare il via ad azioni squadriste e a rimostranze come queste. Ma mentre qualcuno pensa che lo striscione sia opera dei soliti collettivi rossi che animano la vita politica scolastica, anche con atteggiamenti discutibili, in realtà quanto accaduto a Milano ha contorni molto più gravi. Osservando con attenzione lo strisicone, infatti, si nota la “A cerchiata” che caratterizza da sempre le rivendicazioni delle frange anarchiche. Accanto a questo è presente anche il simbolo “squatters”, impiegato dagli occupanti abusivi di case ed edifici pubblici e che, quindi, ricollega ai centri sociali.
Giorgia Meloni e Giuseppe Valditara, nella rappresentazione esposta all’esterno del liceo, hanno gli occhi imbrattati con le X. A indicare la loro morte. Un atto eversivo preoccupante, sul quale sono già in corso le indagini.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte