Non conoscevo o quasi Massimo Ercolani, personalmente nella vita di tutti i giorni, ma chi come me da 25 anni ama vedere quelle macchine che fanno tanta polvere emettono musica, e vanno di traverso, non può che conoscere “CANETTA” sotto il piano sportivo. C’è di più, l’embrione della mia famiglia è nata al mitico Symbol, perché la mia generazione ha vissuto il Symbol nel massimo del suo splendore, quando era un punto di riferimento insieme ai mostri sacri della riviera romagnola.
Ercolani, detto Canetta è forse il pilota sammarinese di rally che ha vinto le gare più importanti, colui che negli anni ‘80 governava i “mostri” le Gruppo B le auto da rally per rallisti veri e non quelle auto da ragionieri come quelle di oggi (citazione di Marku Alen).
Colui che si permetteva il lusso di affittare una macchina, una Lancia 037, una Lancia Delta, una Subaru e mettersi a lottare al pari, con coloro che tutti i giorni facevano vita da piloti professionisti, pagati da team ufficiali. Lottare e spesso metterli anche dietro. Credo che difficilmente vi siano stati altri piloti in grado di fare ciò.
Credo che lo possiamo definire un padre del rallysmo moderno sammarinese, perché senza dubbio molti dei ragazzi che oggi corrono o come me gli fanno da angeli custodi, si siano avvicinati a questo sport anche grazie alle sue gare. Aveva un carattere difficile, come spesso avviene con i veri purosangue, oltre che le aziende da mandare avanti, forse questo gli ha impedito di entrare nel jet set del rallysmo, ma quando metteva il casco e la tuta non ce n’era per nessuno.
Epiche sono state le battaglie insieme al suo più grande rivale “Pucci” Grossi, due antagonisti veri come i Senna e Prost, che come tali non si amavano, ma sicuramente si rispettavano.
Ha vinto 3 volte il rally di San Marino, (spero di non essere tradito dalla memoria) e come non ricordare a fine rally con la coppa nella tasca parcheggiare la Delta da rally al Symbol a festeggiare ed allo stesso tempo dirigere l’impresa.
Gli ultimi anni travagliatissimi, iniziati con la vicenda giudiziaria del fratello, seguito poi da un infortunio, che da uno che ha guidato i gruppi B faceva sorridere, per poi iniziare il tunnel della malattia che lo ha portato via.
Un destino incrociato con il navigatore storico e grande amico di San Marino Loris Roggia, che a differenza di Massimo il rally è stata la sua professione (ha organizzato diverse edizioni del San Marino Rally) fino alla morte nel 2003 nel Rally del Salento. Come scrive oggi Livio Ceci, forse vi rincontrerete riportate indietro le lancette del tempo e se potete fate un po’ di tondi.
Lo sport sammarinese perde senza dubbio un grande personaggio.
Il prossimo Ottobre si svolgerà quella che ormai è la più grande manifestazione sportiva della Repubblica per numero di spettatori, il Rallylegend, che rievoca le auto della leggenda del Rally, che rievoca i personaggi leggendari del Rallysmo, che ironia della sorte “Canetta” non ha potuto partecipare quasi mai.
Da oggi entri anche tu nella leggenda del rally, proteggi oltre alla tua bellissima famiglia, anche chi oggi porta in alto il nome di San Marino facendosi onore nel mondo delle 4 ruote, perché se ha questa insana passione di sfidare le leggi della fisica su di un’automobile forse è anche grazie a te .
Massimo Rosti