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Un uomo di 62 anni e una donna di 50 sono rimasti feriti nell’urto tra la loro barca e un peschereccio. I due sono stati soccorsi dall’equipaggio dello stesso natante contro cui hanno impattato
Rimini, 9 luglio 2009 – Sciagura sfiorata alle luci dell’alba di oggi davanti alla costa riminese. Alle 5,42 la sala operativa della Capitaneria di Porto ha ricevuto il Mayday lanciato sul canale di emergenza marittima dal peschereccio Riboty che riferiva al comando riminese di aver recuperato due naufraghi, un uomo di 62 anni e una donna di 50, caduti in mare dopo la collisione contro il loro scafo.
L’impatto tra il peschereccio e la piccola imbarcazione da pesca è avvenuto a circa tre miglia dal porto di Rimini. Dalla capitaneria è partito la richiesta di soccorso all’elicottero ‘Drago 16’ dei Vigili del Fuoco di Bologna già in volo dalle 5 sulle acque riminesi per le operazioni di ricerca di un canoista scomparso il giorno precedente. Alleratata anche la motovedetta Cp 842 ed il personale del 118 per soccorrere i due naufraghi che a causa del violento urto risultavano essere feriti. In particolare la donna aveva perso conoscenza e necessitava di cure immediate.
Alle 6,15 la motovedetta ha intercettato il peschereccio Riboty, ma non riuscendo nel trabordo dei feriti, ha scortato il peschereccio sino in porto dove i due naufraghi hanno ricevuto le prime cure dal personale medico che poi ha provveduto a trasportarli al pronto soccorso di Rimini.
Dall’elicottero intanto i piloti segnalavano l’affondamento della piccola imbarcazione sinistrata, con l’emersione din superficie della sola prua. La motovedetta è quindi ripartita dal porto in direzione del luogo dell’incidente per monitorare la zona e verificare che non vi fossero perdite di carburante.
Per prevenire la fuoriuscita di materiale inquinante è stato disposto il rimorchio del motopesca ‘Rochi’ nel porto cittadino. Le operazioni coordinate dalla Capitaneria di Porto sono state condottecon l’ausilio dei sub della Protezione Civile e di due motopesca scortati dalla motovedetta CP 842.
La dinamica della collisione è al vaglio della Capitaneria di Porto che ha aperto una apposita inchiesta. I naufraghi, fuori pericolo di vita, hanno riportato rispettivamente la donna una frattura all’avambraccio destro con ferita e prognosi di 30 giornoi mentre l’uomo un trauma cranico guaribile in 25 giorni.