Le conseguenze della crisi economica mondiale, il rapido mutamento delle relazioni fra gli stati così come stabilito dal G20 del 2009 e il conseguente atteggiamento del governo italiano fino al famoso decreto incentivi, sono i fatti che paradossalmente ci stanno costringendo a prendere sul serio la necessità di un cambiamento radicale del nostro sistema paese. In particolare questo cambiamento è indispensabile per costruire un paese con un’economia trasparente che attiri investimenti sani in grado di garantire crescita e lavoro per tutti. Il governo attuale ha dovuto rincorrere emergenze su emergenze e, pur avendo ottenuto importanti riconoscimenti a livello europeo, non ha ancora affrontato adeguatamente il vero problema: l’individuazione di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale del paese.
Questo processo che darà frutti nel medio lungo termine, va sostenuto con un’azione determinata che coinvolga in modo responsabile tutte le forze sociali ed economiche affinché si sappiano conciliare le esigenze di cambiamento con la necessità di contenere i sacrifici necessari in una misura da tutti sopportabile.
Ma occorre una condizione: c’è bisogno di un rinnovamento culturale. Come ha affermato autorevolmente il nostro Vescovo, crediamo anche noi “… che questo momento di crisi potrebbe essere vissuto positivamente, nel senso di una maturazione ancora più profonda della propria identità – così come è attestata e comunicata dalla grande tradizione culturale e civile che caratterizza l’esperienza della Repubblica di San Marino. Da questa ripresa della propria identità può nascere una nuova stagione di vita culturale, sociale ed economica”. (Mons. Luigi Negri, Messaggio per l’insediamento dei Capitani Reggenti, 1° aprile 2010).
Questo rinnovamento culturale deve investire tutti: la politica affinché sia vinto l’individualismo che la blocca, l’economia affinché gli interessi corporativi lascino il posto al perseguimento del bene comune, la società civile affinché recuperi i valori della nostra tradizione.
Compagnia delle Opere San Marino, che raggruppa un centinaio di imprese, guarda con ragionevole speranza al futuro del Paese in forza di una reale esperienza di amicizia fra i suoi soci che sta creando una nuova cultura d’impresa e una nuova socialità. Infatti in questi anni abbiamo aiutato le imprese a fare una economia reale, affrontando il mercato attraverso l’organizzazione di un evento fieristico come il Matching presso la fiera di Milano, che nella edizione del 2009 ha visto la partecipazione di oltre 2.000 imprese di cui 19 sammarinesi, sviluppando in 3 giorni oltre 35.000 contatti. La nostra proposta della Scuola d’Impresa, nata per fornire agli imprenditori gli strumenti per una impostazione realistica e prudente della loro azienda ha visto la partecipazione di 50 imprenditori sammarinesi. I nostri imprenditori hanno partecipato al Meeting di Rimini quale luogo di relazioni e di incontri che favoriscono una conoscenza nuova della realtà. Questi non sono solo servizi agli associati, ma sono gesti che mettono in moto nella persona il desiderio di felicità, di bellezza, di bene per sé e per gli altri.
Producono un cambiamento nella persona che si esprime nella costruzione del bene comune: questa è la ragione fondante della nostra speranza per il futuro del nostro Paese.
