Completamente fuori strada il comunicato del Partito Socialista Riformista su Indennità Dirigenti Pa.

Qui di seguito il documento del PSRS.

Però dapprima vorrei esprimere l’opinione mia e della redazione del giornale.sm

E’ lampante che – come dice il Segretario Valeria Ciavatta – anomalie e distorsioni siano avvenute in passato – recente – proprio, probabilmente, dalle fila di chi ora si assurge a moralista (interessato), non ricordandosi che certa gente ha fatto balzi di carriera incredibili solo perchè aveva una certa tessera e non un altra. Parlo di gente che dal quinto sono passati all’ottavo o ancora più su, solo per meriti politici e non personali. Ed ora sono li inamovibili, immeritatamente.

Non è assolutamente vero quanto viene esposto nel documento che leggeremo nel proseguo del PSRS, nel caso, appunto, delle due delibere che riguardano sia il Dirigente della Finanza pubblica che quello del Tributario, che le stesse siano contrarie alla normativa vigente, in quanto dette delibere erano state già fatte prima dell’approvazione della legge.

Come è indubbiamente fuori luogo dire che il Governo stia applicando due pesi e due misure e che con queste delibere vi sia un aggravio di spesa, in quanto rispetto al passato – di cui indubbiamente i componenti del PSRS ne facevano parte anche in maniera massiccia – proprio in quelle due posizioni vi è un risparmio di circa il 40% rispetto alle nomine passate, per capirci rispetto ai passati Direttori.

Il risparmio – come dice il Segretario Ciavatta – con la mancata concessione di indennità (anche a chi ha redditi superiori a 100.000 euro!!!! e qui mi scandalizzo per la posizione di taluni parti sociali!!!) si aggirerà intorno ai 700.000 euro; i quali saranno utilizzati in altro modo a favore di iniziative meritocratiche, di formazione e di studio per i dipendenti pubblici.

Pertanto questa volta, e mi duole dirlo – in quanto noi del giornale.sm abbiamo visto con piacere la nascita di questo partito, il PSRS ha indubbiamente preso un abbaglio – grossolano – ed è meglio che si concentri su altri argomenti, dove probabilmente ne è più a conoscenza, quale la mancata firma degli accordi e il tenore degli accordi stessi che si andranno a sottoscrivere con l’Italia; li in quell’occasione avremo modo di tastare la vera natura e qualità di questo governo, ma anche probabilmente dell’opposizione di cui il PSRS ne fa parte.

Talvolta è meglio stare zitti che dire cose non esatte e pretestuose.

Senza rancore.

Il Direttore.

 

Qui di seguito il comunicato stampa del PARTITO SOCIALISTA RIFORMISTA SAMMARINESE

Lo scontro tra governo e sindacato sulla mancata rivalutazione delle indennità ai dipendenti della Pubblica Amministrazione si è ulteriormente inasprito a causa della scoperta che vi sono almeno quattro casi “speciali” tra i dirigenti, ai quali il Congresso di Stato ha attribuito super indennità in netto contrasto con la filosofia della nuova normativa sulla dirigenza. Fermo restando il pieno rispetto della professionalità dei dirigenti premiati, è evidente la gravità dell’operato governativo che usa due pesi e due misure con i propri dipendenti creando un disagio generalizzato e una nuova situazione di conflittualità con i sindacati. Inoltre, il governo contraddice fin da subito la sbandierata autonomia della PA stabilita nel 2005 e l’annunciata oculatezza nella gestione dei conti pubblici. Si può essere più o meno d’accordo sulla nascente riforma della Pubblica Amministrazione, che, peraltro, a nostro parere non è in linea con le esigenze di modernizzazione del Paese. Tuttavia, non è accettabile che mentre si varano le nuove leggi, si facciano delibere che le smentiscono clamorosamente. Questa è la strada della vecchia politica, dei periodi allegri e spensierati in cui si premiavano le tessere di partito a spese dello Stato, dei tempi in cui il consenso veniva acquisito con impieghi, prebende, favori e indennità e livelli retributivi personali. L’incidente di percorso del governo toglie il velo pietoso su uno scenario in cui si predica bene e si razzola male, per cui i Socialisti Riformisti intendono far sentire pubblicamente il loro dissenso mentre assicurano il loro impegno per far prevalere la legalità, la trasparenza, la giustizia e un radicale cambiamento che metta fine ad un vecchio sistema che tanti danni ha procurato al Paese.”