Ventimiglia è satura. Ieri è cominciato l’alleggerimento del Centro di Accoglienza di Villa Roja. I rifugiati respinti dalla Francia vengono caricati su pulman che li portano ai centri di identificazione e di espulsione del sud. A tutti è stato consegnato un provvedimento di allontanamento coatto. Quattrocento sono arrivati a Taranto. Ma a Ventimiglia i numeri continuano a crescere. Ieri sono stati distribuiti 600 colazioni e 817 pasti contro le 580 e gli 800 del giorno prima. Undici uomini in fuga dall’Eritrea e dalla Guinea sono stati fermati dalla polizia svizzera a Gondo, un paese di confine fra l’Ossola e il Vallese, e consegnati agli agenti italiani di Domodossola. Tentavano di raggiungere la Confederazione camminando lungo il torrente Deveria.
Parlando a Sky Tg 24 il viceministro degli esteri Mario Giro ha chiesto «un vero e proprio piano di integrazione per i migranti che sono sempre meno transitanti» e tendono sempre di più a fermarsi in Italia.
A Roma Andrea Costa, responsabile dell’associazione Baobab, descrive la situazione che si è creata nel dormitorio a cielo aperto di via Cupa, fra il cimitero del Verano e la stazione Tiburtina: «Capita sempre più spesso che i rifugiati ritornino. Cominciano ad esserci quest’anno persone (soprattutto eritrei, etiopi e sudanesi) che abbiamo già visto passare e che sono stati a Ventimiglia, a Calais o al Brennero. Vengono rispediti nel porto di arrivo, che è uno scalo del sud, e riprovano a fare il viaggio verso il nord».
Il Viminale ha messo a punto un piano che prevede lo smistamento dei disperati in una quindicina di caserme. Oltre quella individuata a Milano, la Montello di via Caracciolo, e ad altre strutture militari, sono in via di ristrutturazione la caserma “Gasparro” di Messina e quelle di Montichiari (Brescia), di Civitavecchia, di Castello d’Annone (Asti) e di Udine (che accoglie già 800 persone). Il parametro individuato a livello nazionale è di 3 rifugiati ogni1000 abitanti per un totale di 180 mila profughi. «Ma dovrà – spiega una qualificata fonte del ministero dell’interno – essere contrattato con ogni Comune, potrebbero essere di più o di meno». Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani per l’immigrazione, indica invece un livello massimo di 25 profughi per mille residenti, ma avverte che «il numero in questa fase è approssimativo, perché tutto dipende dai posti e dai luoghi fisici messi a disposizione». Il viminale progetta di mettere sul piatto della bilancia due incentivi: la fine del blocco delle assunzioni per i municipi che accettano i rifugiati e un contributo di 0,50 euro al giorno per ogni migrante accolto. Entrambi dovrebbero essere inseriti nella legge di stabilità del 2016. Biffoni apprezza il fatto che «non ci saranno più invii improvvisi nei Comuni di profughi o di minori non accompagnati». Dalla Lega arrivano bordate ad alzo zero. Matteo Salvini twitta: «Quei cretini di Alfano e Renzi vogliono obbligare ogni Comune ad ospitare e mantenere clandestini». Per Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, Renzi ed Alfano «sono convinti che tutta l’Africa possa essere trasferita in Italia, un progetto teso a sostituire la nostra gente con gli immigrati». Ieri altri 327 disperati alla deriva su quattro gommoni sono stati salvati nel Mediterraneo dalla nave della Croce Rossa “Responder” salpata da Malta. Il Resto del Carlino
