In relazione al contenuto dell’articolo “Sammarinesi pedinati, prassi piuttosto comune” apparso sul quotidiano L’Informazione in data odierna, il Comando della Gendarmeria ritiene doveroso evidenziare alcune inesattezze in esso contenute:
1. Si premette che alla Centrale Operativa di questa Gendarmeria non risulta siano giunte recentemente, da parte di alcuno, richieste di interventi o di controlli perché seguiti o pedinati da terzi soggetti;
2. La normativa sammarinese non prevede la possibilità del porto d’arma personale. Solo le Forze di Polizia sammarinesi e le Guardie Ecologiche possono muoversi armati all’interno del territorio, così come gli appartenenti alle Forze di Polizia straniere qualora, previa richiesta, siano autorizzati dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri; questi ultimi saranno in ogni caso accompagnati nei loro movimenti in Repubblica da personale della Gendarmeria o di altro Corpo di Polizia. Ogni inosservanza, cioè ogni porto abusivo di arma, è punita ai sensi dell’art. 251 del Codice penale;
3. Non esiste alcuna norma che preveda la possibilità e le modalità per un poliziotto o investigatore straniero armato, intenzionato ad entrare in territorio sammarinese disarmato, di depositare la propria arma all’ingresso del territorio; tuttavia per prassi ormai consolidata e gentile collaborazione verso i colleghi stranieri, previo avviso del loro arrivo, sia la Guardia di Rocca in servizio presso il Confine di Stato di Dogana, sia la Gendarmeria presso la Centrale Operativa (per arrivi o partenze in orari notturni) sono disponibili a ritirare le armi dei colleghi stranieri rilasciando apposita ricevuta;
4. Il contenuto dell’articolo “[…] Così anche se fosse armato potrebbe raccontare che si stava recando per consegnare l’arma di ordinanza […]” non risponde a realtà, perché il soggetto sarebbe denunciato in relazione al citato articolo del Codice Penale.
comunicato stampa Congresso di Stato