COMUNICATO UFFICIALE DEL CONGRESSO DI STATO DI OGGI 26 APRILE 2011

Il Congresso di Stato ha licenziato oggi due importanti provvedimenti che riguardano la formazione professionale e le poste. Lo ha riferito in conferenza stampa il Segretario di Stato per il Lavoro, la Cooperazione e le Poste, Francesco Mussoni, precisandone la portata. Il primo progetto di legge estende a 3 anni il ciclo della formazione professionale, in linea con i regolamenti comunitari in materia, introducendo anche la certificazione della formazione in conformità a quanto già avviene a livello europeo e le valutazioni del livello di competenza su una scala di giudizio internazionalmente condivisa. Il provvedimento sarà quanto prima sottoposto al Consiglio Grande e Generale per l’adozione e diventerà operativo a partire dal mese di settembre, con la riapertura del Centro di Formazione Professionale dopo la pausa estiva. Un progetto di legge significativo – ha sottolineato Mussoni – che conferma l’importanza della sinergia fra imprese, mondo della formazione e Governo, che consentirà di meglio direzionare la formazione nei settori carenti, professionalizzando figure e mansioni.
Il secondo provvedimento licenziato dal Governo ha attuato la trasformazione delle Poste sammarinesi in ente autonomo, dando così seguito al progetto di riconversione e ottimizzazione del settore: le Poste saranno sempre più un servizio pubblico per il cittadino, e uno sportello per servizi integrati dello Stato.  Il prossimo mese verranno affrontati nello specifico gli aspetti tecnici del passaggio per quanto attiene ai servizi offerti e al personale. Il Governo ha poi dato mandato per la rinegoziazione della Convenzione in essere con l’Ente Poste italiano, in scadenza a fine anno.

Nella sessione  del Consiglio Grande e Generale che si aprirà domani mattina il Segretario di Stato per la Giustizia, Augusto Casali, farà un riferimento sui fenomeni di criminalità organizzata a San Marino, anche alla luce della relazione commissionata dal Governo al Magistrato Dirigente del Tribunale Unico. Lo scopo è quello di fornire una fotografia che mostri l’esatta dimensione del fenomeno e fornire elementi utili per interventi mirati. Casali ha ricordato come anche a San Marino, così come in tutti i luoghi dove regnano ricchezza e benessere, la piaga della mafia non sia un fenomeno estraneo; numerosi gli elementi che ne confermano la presenza, che sì destano preoccupazione, ma per i quali l’Esecutivo è pronto a intervenire in maniera efficace. “In questo senso il prossimo Consiglio Grande e Generale segnerà uno spartiacque fra quello che San Marino era, quello che è e che dovrà essere in futuro. Sancirà definitivamente il momento della consapevolezza di un Paese che passa all’azione ferma e decisa, con gli elementi utili per poterlo fare”. I rischi sono seri, come ha ricordato il Segretario di Stato alla Giustizia: le infiltrazioni malavitose lavorano in maniera subdola per snaturare e occupare il territorio; la mafia è un fenomeno sofisticato in evoluzione e solamente una diffusa circolazione delle informazioni, unita ai collegamenti con le forze di polizia internazionali, possono arginare il problema. Una svolta in questo senso c’è stata: il Primo Vertice Internazionale Antimafia che si è tenuto il 15 aprile scorso a San Marino ha dato atto della credibilità del nostro Paese, della sua volontà di affrontare in maniera seria e concreta il problema. Un momento di confronto accolto con favore anche dalla cittadinanza e dagli imprenditori “seri” del Paese, che ha confermato al Governo di aver imboccato la strada giusta.
Infine una precisazione da parte dei Rappresentanti di Governo presenti in conferenza stampa circa la deliberazione del Consiglio dei XII sulle intestazioni degli immobili. La questione – hanno precisato Mussoni e Casali – ha una portata precisa: l’intestazione dei beni verrà autorizzata solamente a chi già risiede in Repubblica ed è quindi già sottoposto a controlli da parte degli organi di vigilanza. Il nostro Paese deve anche potere dare a chi ha già scelto di risiedere e che quindi risiede, di potere avere in proprietà la propria abitazione in cui risiedere.