Ammontano a 85,1 miliardi di euro i capitali regolarizzati con il fisco italiano grazie allo scudo fiscale. Il dato emerge dalle segnalazioni degli intermediari alla Banca d’Italia, fino al 15 febbraio 2010. La maggior parte dei capitali scudati proviene dalla Svizzera (59,9 miliardi di euro). Seguono, con una cifra nettamente inferiore, il Lussemburgo (7,3 miliardi), il Principato di Monaco (4,1 miliardi) e San Marino (3,8 miliardi). L’Austria, con 1,251 miliardi, è al quinto posto, seguita dal Liechtenstein con 1,234 miliardi, dal Regno Unito con 891 milioni, dalla Francia con 852 milioni, dall’Irlanda con 843 milioni, dalla Germania con 615 milioni, dagli Stati Uniti con 608 milioni. Lo scudo fiscale, ricorda Bankitalia, è partito con il freno a mano tirato a settembre e ottobre (rispettivamente 524 milioni e 6,16 miliardi di attività segnalate dagli intermediari), per poi decollare a novembre (25,18 miliardi) e dicembre (53,26 miliardi). Quasi il 50% dei capitali rientrati arriva da depositi in conto corrente.
Il ministero dell’Economia – il 29 dicembre scorso – aveva comunicato un rientro di capitali pari a 95 miliardi: un valore differente da quello calcolato dalla Banca d’Italia date le diverse fonti utilizzate, l’esclusione di Bankitalia di alcuni beni patrimoniali e delle operazioni di importo inferiore a 12.500 euro (o 50mila euro per i paesi Ue, Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda). Il conteggio del ministero, spiega il documento diffuso dalla Banca d’Italia, stimava l’importo complessivo delle regolarizzazioni sulla base dei versamenti dell’imposta del 5% all’Agenzia delle entrate e dunque teneva conto anche delle operazioni più complesse il cui effettivo rimpatrio può essere differito (c’è tempo fino a fine 2010) e, quindi, non ancora segnalato ai fini statistici. Per ques
ti importi il versamento dell’imposta doveva essere effettuato comunque entro il 2009.
Nel pomeriggio l’Agenzia delle Entrat
e ha diffuso una precisazione confermando che i propri dati sullo scudo fiscale «quadrano perfettamente con i dati di Bankitalia diffusi oggi».
All’ammontare di 85 miliardi di euro «vanno infatti aggiunti (come evidenzia la stessa Bankitalia nella sua nota): gli importi inferiori alla soglia di rilevazione, il valore di alcuni beni patrimoniali (preziosi, opere d’arte, etc…), le somme relative alle attività non ancora rimpatriate per effetto della presenza di cause ostative (il cui termine ultimo è fissato per il 31 dicembre 2010). La somma è pari, quindi, ai 95 miliardi di euro, calcolati dalle Entrate in base al gettito dell’imposta straordinaria versata entro la scadenza del 15 dicembre 2009 e pari a 4,75 miliardi di euro».
fonte IL SOLE24 ORE