“Nunc est bibendum” (Ora si deve bere), scriveva l’autore latino Orazio. Questo sembra essere l’ imperativo morale al quale molti giovani perseverano ad obbedire prima di mettersi al volante. Ogni week-end infatti nelle strade del circondario vengono sospese decine di patenti; il motivo è ricorrente: “guida in stato d’ebbrezza”.
Questo è quel che è capitato a G.L., cittadino sammarinese classe 1986, sorpreso per la quarta volta alla guida della sua autovettura con un tasso alcolemico notevolmente maggiore a quello consentito dalla legge.
Era il mese di Giugno del 2005 quando gli agenti della Polizia di Rimini gli hanno riscontrato per la prima volta una alcolemia di 1,55 g/l. Non fanno in tempo a passare due mesi che viene fermato nuovamente in Repubblica tasso alcolemico di 2,57 g/l. Passato poco più di un anno, nell’Ottobre del 2006 lo stesso viene sorpreso ancora una volta con una quantità di alcol nel sangue di cinque volte superiore a quella prevista dal codice stradale. Arriviamo poi all’ultimo, gravissimo episodio. Era il 26 febbraio 2010, serata in cui il giovane sammarinese partecipa al veglione studentesco. Durante la serata viene segnalato dagli agenti della Gendarmeria che, dopo averlo riconosciuto, riscontrano in lui un forte stato confusionale in seguito all’assunzione di bevande alcoliche. Passa da poco la mezzanotte e G.L. si mette alla guida della sua vettura; se non fosse che, a Serravalle sulla superstrada,direzione città, prima di svoltare per via Ca’ dei Lunghi, il venticinquenne perde il controllo della sua auto che si scaraventa violentemente ai lati della carreggiata e prende fuoco. Non fanno in tempo ad arrivare i soccorsi che il giovane si è già dileguato alla volta di casa, dove poi gli agenti lo raggiungono per verificarne lo stato psichico al momento della guida. Sempre lo stesso esito: 2,73 g/l questa volta è l’alcolemia: ancora oltre cinque volte il limite consentito.
Il Commissario della legge Alberto Buriani non ha voluto credere alla versione del ragazzo che ha dichiarato di essere sobrio al momento dello schianto e d’aver bevuto solo una volta rientrato nella sua abitazione. Il Giudice ha così deciso di condannarlo al pagamento di una ammenda di € 2000 e alla sospensioni della patente di guida per undici mesi. Un segnale forte arriva dunque dalle autorità che intendono sconfiggere quella che ormai è diventata una vera e propria piaga sociale.