Nella serata di ieri 14 dicembre, il Psd ha convocato i propri aderenti del PSD ad un incontro in cui il Segretario ha riferito sui lavori, le analisi e le proposte scaturite a seguito delle missioni ad Andorra, in cui la delegazione ha incontrato gli organi esecutivi del partito socialdemocratico di Andorra (PSA), ed al Congresso del Partito del socialismo europeo (PSE) a Praga. Gli aderenti hanno valutato positivamente l’azione intrapresa integrazione nella ricerca di una ancora più attiva presenza del PSD all’Interno del PSE, e la definizione di contatti coi rappresentanti politici dei piccoli stati (Malta, Lussemburgo, Cipro), utili nel prossimo futuro dato l’impegno del PSD sui temi della maggior inclusione nei processi politici europei ed il confronto con le realtà di dimensioni compatibili con la nostra. Il vertice europeo ha rappresentato anche una utile occasione di incontro con il Segretario del PD italiano Pierluigi Bersani e con Luca Cefisi, membro del PS italiano nella presidenza del PSE. Rispetto alla splendida accoglienza ed agli amichevoli e proficui colloqui intrattenuti ad Andorra con il Presidente del partito e Primo Ministro Jaume Bartumeu e la dirigenza del PSA, il PSD rileva una posizione di grande serietà e determinazione del governo andorrano nel perseguire un accordo di associazione con l’Unione europea che sarà formalizzato a breve, durante il semestre di Presidenza spagnola. A seguito di quanto esposto si è dibattuto con eccezionale interesse e partecipazione attorno ad una politica estera sammarinese di basso profilo, tutta concentrata sul rapporto con l’Italia (mai come ora negativo a causa di obiettivi e innegabili divergenze di interessi) e scarsamente orientato ad aprire un tavolo negoziale con l’Unione europea, nonostante sia ormai chiaro a tutti che l’influsso politico, economico, legislativo che giunge dall’Italia sia frutto di intese a livello sovranazionale e che non si può più fingere di essere una realtà statuale esterna ai processi continentali dato che sempre più dobbiamo recepire le normative che vengono decise ai tavoli europei, ai quali noi non partecipiamo e quindi non abbiamo possibilità di negoziare e ottenere contropartite. Giunge quindi un grosso stimolo degli aderenti, portavoce verso gli organismi dirigenti, di intraprendere una iniziativa forte e da condividere con le altre forze politiche e con le rappresentanze sociali e sindacali, per innescare un processo che possa condurre al più presto ad una collocazione europea più chiara e netta, al fine di ottenere i diritti che la “cittadinanza europea” permettono, quindi evitare l’odiosa e discriminante definizione di extracomunitari, e inserire a pieno titolo delegazioni sammarinesi nelle organizzazioni comunitarie viene deciso il futuro del continente nel quale stiamo ma che ancora ci considera come elemento estraneo. Il Segretario del Psd Gerardo Giovagnoli
