Si susseguono le dichiarazioni ad effetto che scatenano, all’interno di San Marino, l’indignazione e la condanna indiscriminata, senza processo, “dei colpevoli”.
La colpevolizzazione indiscriminata determina il venir meno della fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini creando una netta divisione fra la popolazione che è controproducente alla risoluzione di qualsiasi problematica.
Certamente le affermazioni del Colonnello della Guardia di Finanza, Enrico Cecchi, e del Procuratore Capo di Rimini, Dott. Paolo Giovagnoli, entrambi ottimi servitori dello Stato Italiano, rivelano alcune verità.
La verità è che il criminale è una persona presente in tutti i Paesi, non dipende dalla Nazionalità, dal colore della pelle o dall’essere maschio o femmina, un delinquente rimane una persona che delinque, qualunque sia lo Stato di appartenenza, e come tale va perseguita.
Quello che non convince sono i modi e i termini utilizzati.
La presenza delle organizzazioni criminose a Rimini ed in Romagna, più in generale, non è certo dovuta alla vicinanza con San Marino, anzi San Marino ne ha subito e ne subisce invece le conseguenze.
Fin dagli anni ’60 la Romagna è stata terra di “confino”, quanti malavitosi sono stati inviati in questa terra al soggiorno obbligato? …… sicuramente hanno mantenuto stretti contatti con le famiglie di appartenenza ed hanno radicato una nuova attività criminosa in questa terra.
Quale migliore terra di conquista dove, nel periodo estivo, si radunano milioni di turisti e tutto può passare inosservato? Quale migliore opportunità per taglieggiare una miriade di piccole imprese, a carattere famigliare, che non hanno la forza e la capacità di potersi difendere?
Le dichiarazioni ad effetto (tipo: prima che ci scappi il morto…) non vorrei fossero strumentali alla continuazione del famigerato disegno di distruzione, prima mediatica poi reale, della Repubblica di San Marino.
In questi giorni poi, il colonnello della Gdf Gianfranco Lucignano, ha rincarato le accuse addebitando a San Marino anche le cause dell’evasione che si registra nel Riminese fin dagli anni ’70. Ma i 200 miliardi di evasione italiana avvengono tutti nella Provincia di Rimini? Oppure quella di Rimini è una misera gocciolina rispetto al resto del territorio Italiano?
Le varie “mafie” in Italia sono presenti da secoli, perché lo Stato Italiano, nonostante gli ingenti mezzi a disposizione, non è ancora riuscito a debellarle? E pretende che ci riesca oggi la Repubblica di San Marino? Vuole forse avere un “capro espiatorio impotente” a cui addossare le colpe che sono il frutto della propria inefficienza? Non sarà che San Marino è destinato a recitare la parte dell’agnello come ben descritto da Fedro(*) ….!!!
Se però proviamo a leggere attentamente le dichiarazioni troviamo che oggi le cose sono cambiate, ma, per accusare, si fa sempre riferimento a situazioni accumulate negli anni, trasmesse all’opinione pubblica come se fossero il presente, indagini che solo a distanza di anni vengono esternate a causa della lentezza della giustizia Italiana.
Invece di plaudere alla svolta operata dalla Repubblica di San Marino, si continua ad accusare, colpevolizzare ed accanirsi, sintomo questo che la collaborazione avanzata e dimostrata da San Marino non è ancora negli obiettivi dei rappresentanti Istituzionali della Repubblica Italiana.
Cerchiamo di tenere gli occhi aperti, di non strapparci le vesti per i contenuti espressi, che in ogni caso devono essere attenzionati, verificati e immediatamente stroncati, ma cerchiamo anche con preoccupazione e con la giusta cautela di non cadere nella trappola mediatica continuamente tesa con maestria.
Vorrei ricordare che nel mondo l’Italia è conosciuta per “Mafia, spaghetti e mandolino” e difficilmente riuscirà a togliersi questa etichetta….
The Joker