Cronaca, Castel San Pietro (BO). Tentato omicidio fra ragazzini al parco, le prime parole del 15enne: «Ho fatto una cosa gravissima»

Sono arrivate le prime dichiarazioni del ragazzo di 15 anni arrestato per il tentato omicidio del 14enne accoltellato lo scorso 16 settembre al parco di viale Terme. Un episodio che aveva sconvolto la comunità locale e che aveva portato il giovane aggredito, di origini straniere come il suo coetaneo, a essere ricoverato in rianimazione, con ferite gravi al torace e all’addome, fortunatamente non in pericolo di vita.

A far emergere le parole del 15enne è stato il Corriere della Sera, che ha riportato la confessione telefonica subito dopo l’aggressione: «Ho fatto una cosa gravissima — ha dichiarato al quotidiano —, ho paura di tornare a casa». Una frase che, pur breve, testimonia il drammatico carico di consapevolezza e paura del ragazzo.

Secondo quanto ricostruito, dopo il gesto il giovane si era allontanato dal parco, ma il telefono utilizzato per la chiamata di emergenza è stato geolocalizzato dai carabinieri. Grazie alle testimonianze dei presenti e alle ricerche sul campo, il 15enne è stato individuato poche ore più tardi, sempre nei pressi del parco, con un coltello da cucina infilato nella cintura dei pantaloni, probabilmente la stessa arma utilizzata nell’aggressione.

In caserma, come riportano gli investigatori, il ragazzo «molto provato» si è successivamente chiuso nel silenzio e non ha fornito ulteriori spiegazioni sul movente del gesto. Al momento non emergono legami particolari tra aggressore e vittima: entrambi senza precedenti e senza screzi precedenti, bullismo o cyberbullismo. Gli inquirenti stanno ancora ricostruendo il quadro della vicenda e hanno sequestrato i telefoni dei due adolescenti per verificare eventuali contatti o conoscenze al momento non emersi.

Il 15enne, su disposizione della Procura per i Minorenni di Bologna, è stato trasferito in una struttura della giustizia minorile, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguiranno, anche per raccogliere la testimonianza della vittima, che per le gravi condizioni di salute non ha ancora potuto essere ascoltata.

Questo episodio resta quindi avvolto dal mistero: una violenza improvvisa e incomprensibile che ha lasciato dietro di sé paura, domande e l’attesa delle parole di chi ha vissuto quei drammatici minuti.

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