Cronaca. Dopo l’invasione dei droni la Polonia “sigilla” il confine con la Bielorussia, Parigi convoca l’ambasciatore russo. Mosca abbatte 221 droni ucraini nella notte

La tensione lungo il fianco orientale della Nato è salita di livello con la decisione della Polonia di chiudere completamente il confine con la Bielorussia. Da mezzanotte, infatti, tutti i valichi sono stati sigillati in concomitanza con l’avvio delle manovre militari congiunte tra Russia e Bielorussia, denominate “Zapad-2025”.

Il ministro dell’Interno polacco Marcin Kierwinski, intervenuto dal valico di Terespol – l’ultimo rimasto operativo – ha spiegato che la misura è stata adottata per garantire la sicurezza nazionale. Ha precisato che il traffico potrà riprendere soltanto quando le autorità avranno la certezza che i cittadini polacchi non siano esposti a rischi, aggiungendo che Varsavia punta a riaprire il confine non appena possibile anche per ragioni economiche.

Il provvedimento era stato anticipato dal premier Donald Tusk lo scorso 9 settembre e formalizzato il giorno successivo con un’ordinanza firmata dallo stesso Kierwinski. Lo stop riguarda sia persone sia veicoli, inclusi camion e treni merci, e resterà in vigore a tempo indeterminato. Minsk ha reagito duramente, definendo la chiusura una decisione ingiustificata e penalizzante per la popolazione civile.

La stretta arriva a pochi giorni dall’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco. Proprio su questo episodio si è espresso il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, annunciando la convocazione a Parigi dell’ambasciatore russo. Ai microfoni di France Inter, Barrot ha definito l’accaduto un fatto “molto grave e assolutamente inaccettabile”, sottolineando che la Francia non intende farsi intimidire e accusando il Cremlino di continui atti provocatori.

Nel frattempo, Mosca ha reso noto di aver abbattuto 221 droni ucraini nella notte, definendolo uno degli attacchi più massicci lanciati da Kiev dall’inizio del conflitto. Il ministero della Difesa russo ha precisato che nove dei velivoli sono stati neutralizzati nei cieli sopra la regione della capitale e altri 28 nei pressi di San Pietroburgo. L’annuncio è arrivato proprio mentre Russia e Bielorussia avviavano le loro esercitazioni strategiche, in un contesto regionale sempre più instabile.