Il Procuratore della Repubblica di Cassino Carlo Fucci ha disposto la trasmissione alla Procura dei Minori, degli atti sulla morte di Paolo, il ragazzo di 15 anni originario di Cassino e residente con la famiglia a Santi Cosma e Damiano morto suicida la settimana scorsa. Il sospetto è che il ragazzo sia stato in qualche modo spinto al gesto estremo e verifiche sono in corso anche su suoi compagni. «Lo prendevano in giro chiamandolo “Nino D’Angelo” e “Paoletta” per il caschetto biondo, perché prima portava i capelli molto lunghi», rivela il padre.
Le indagini sulle chat WhatsApp e gli smartphone
I carabinieri stanno anche accertando quale sia stato l’atteggiamento della scuola, se le segnalazioni fatte dalla famiglia siano state protocollate, se sia stato attivato il protocollo contro i fenomeni di bullismo e chiesto un supporto psicologico e dei Servizi Sociali.
Il magistrato inoltre sta verificando cosa sia avvenuto alla denuncia presentata ai carabinieri ed alle quindici segnalazioni per episodi di bullismo che i familiari di Paolo hanno riferito di avere presentato per tutelare il figlio dalla persecuzione dei bulli.
Disposta inoltre l’estrazione delle ‘copie forensi’ con i dati del computer, dello smartphone e degli altri supporti in uso al ragazzo, per ricostruire cosa abbia visitato e letto nei giorni e soprattutto nelle ore precedenti alla morte. Si cercano anche messaggi o frasi denigratorie che potrebbero averlo spinto a togliersi la vita.
In passato non sono mancate denunce e segnalazioni da parte della famiglia, su quanto capitato al figlio nei vari istituti frequentati. Secondo quanto racconta il padre al Corriere di Roma «già in quinta elementare avevamo presentato una denuncia ai carabinieri perché era bullizzato. Addirittura un bambino si presentò con un coltello in classe dicendo che voleva ammazzarlo, mentre una maestra anziché prendere il controllo della situazione, incitava gli alunni dicendo: “Rissa, rissa”. Questa denuncia è stata poi archiviata».
Valditara telefona al padre del quindicenne suicida
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – riferisco fonti ad Agenzia Nova – ha chiamato il padre del ragazzo di 14 anni di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, che si è tolto la vita dopo anni segnati da episodi di bullismo. Nel corso del colloquio il ministro ha espresso solidarietà e vicinanza, assicurando che sono già in corso le ispezioni nelle due scuole frequentate dal ragazzo, le medie e poi le superiori.
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