Un caso che mescola dramma familiare e vicenda giudiziaria scuote Rimini. Una donna di 53 anni, originaria della Puglia, è finita a processo con l’accusa di abbandono di incapace dopo aver lasciato il marito, affetto da una forma precoce di Alzheimer, all’interno di un hotel di Marina Centro.
Secondo quanto emerso, la 53enne avrebbe trasferito l’uomo – privo delle medicine necessarie – nella struttura in cui lavora il figlio nato dal primo matrimonio di lui, senza avvisarlo né prendersene più cura. Alla segreteria dell’hotel, che si trovava in reception al momento dell’arrivo del paziente, sarebbe stata affidata la custodia improvvisa dell’uomo.
La scena successiva è stata definita “sconcertante”: la donna avrebbe inviato un messaggio al figlio del marito con parole durissime: “Mi avete rovinato il matrimonio ed ora pagate le conseguenze, tieniti tuo babbo”.
La denuncia della sorella
A presentarsi ai carabinieri pochi giorni dopo l’episodio, avvenuto nel dicembre 2023, fu la sorella dell’uomo. L’ex sanitario, oggi prossimo ai 60 anni, è assistito dall’avvocato Simone Campolattano del foro di Rimini.
Il matrimonio con la 53enne risaliva al 2021, quando la malattia era già stata diagnosticata dall’Ausl. Da tempo, però, secondo i familiari la donna mostrava insofferenza verso le necessità del marito, tanto da portarlo più volte sul luogo di lavoro del figlio o del fratello, chiedendo che se ne occupassero loro. Ogni volta, dopo le sollecitazioni, era tornata a riprenderlo. Non nel dicembre di due anni fa, quando lo lasciò definitivamente nell’albergo del figlio, ignorando le ripetute chiamate dei familiari.
Dissidi e sospetti economici
Alla base del gesto, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ci sarebbe stata l’opposizione della donna alla nomina di un amministratore di sostegno per il marito, stabilita nell’aprile 2023 dal tribunale di Rimini. Una decisione voluta dai figli, i quali accusavano la matrigna di non fornire informazioni adeguate sulle cure e sul decorso della malattia, oltre a segnalare “movimenti di denaro strani e non giustificati” dai conti dell’uomo a quelli cointestati o intestati solo alla 53enne.
Il processo
Il procedimento era partito davanti al giudice Alessandro Capodimonte ed è ora seguito dalla giudice Adriana Cosenza. La prossima udienza è fissata per marzo 2026, quando saranno ascoltati i testimoni della procura e la stessa imputata, chiamata a rispondere delle accuse.
Intanto, resta forte lo sconcerto in città: una vicenda che mette al centro non solo le fragilità legate a una malattia devastante come l’Alzheimer, ma anche i delicati equilibri familiari, laddove dissidi e rancori possono trasformarsi in gesti estremi con pesanti conseguenze giudiziarie.