Cronaca. Torino. Bimba di 2 anni lasciata sola in un furgone mentre la madre rubava: disposto allontanamento

Aveva solo due anni e mezzo e passava la notte in un furgone, con indosso soltanto un pannolino e stretto a sé un succo di frutta. È così che i carabinieri hanno trovato una bambina nel quartiere Lingotto di Torino, durante un intervento che ha portato all’arresto della madre, una donna di trent’anni, e del suo complice diciottenne. I due erano stati sorpresi a rubare materiali edili all’interno di un cantiere, ignari del fatto che la piccola stesse affrontando al freddo e al buio ore interminabili in un mezzo senza alcuna sicurezza.

A dare l’allarme è stato un residente, che intorno alla mezzanotte ha notato movimenti sospetti vicino a un cantiere di via Madonna delle Rose. L’arrivo della pattuglia del Nucleo Radiomobile ha svelato immediatamente la scena: i ladri avevano già sottratto 39 giunti metallici destinati a ponteggi, trasportandoli con un carrellino giocattolo. Poco distante, nel furgone intestato a un prestanome e persino privo di assicurazione, c’era la bambina, costretta a dormire in condizioni indegne.

La madre e il complice, già conosciuti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso e con la presenza di minori. Tuttavia, dopo la convalida, il giudice ha deciso per l’assoluzione per tenuità del fatto: una scelta che ha riportato i due in libertà appena poche ore dopo. Una decisione che ha sollevato interrogativi e polemiche, soprattutto per la sorte della bimba.

Il caso ha infatti fatto emergere tutte le difficoltà burocratiche che accompagnano situazioni simili. Inizialmente si era pensato di destinare madre e figlia ai domiciliari in un campo nomadi abusivo di Orbassano, ma gli abitanti si sono opposti. L’ipotesi del carcere è stata subito esclusa: il reato contestato non era ritenuto abbastanza grave. L’Icam, struttura dedicata alle madri detenute con figli, è stato scartato per le stesse ragioni. Alla fine, la procuratrice minorile Emma Avezzù ha disposto l’allontanamento d’urgenza con la procedura prevista dall’articolo 403 del codice civile. La piccola è stata portata all’ospedale Regina Margherita e poi affidata a una comunità protetta.

“Quella bambina ha rischiato di passare due notti in una camera di sicurezza”, ha dichiarato Avezzù, sottolineando come manchi un protocollo chiaro per la gestione immediata di minori trovati in simili condizioni. La magistrata ha anche espresso preoccupazione per il possibile utilizzo strumentale della piccola da parte della madre, che avrebbe potuto sfruttarla come una sorta di “scudo” o di copertura per i furti.

La vicenda non si chiude con l’allontanamento: la donna ha infatti altri cinque figli, uno dei quali risulta già in affido. Degli altri si sa poco, e alcuni potrebbero trovarsi in Francia. Proprio per questo la Procura dei minori ha chiesto di approfondire la situazione familiare, nel timore che la bimba trovata nel furgone non sia l’unica a vivere una condizione di degrado e trascuratezza.

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