CRONACA – Traffico di materiale bellico con l’Iraq, ascoltato teste titolare di una ditta sammarinese

Spoletino accusato di voler vendere una vernice radar assorbente in iraq. Ascoltato un testimone, titolare di una ditta di San Marino. La difesa ribadisce l’estraneità dell’imputato alle accuse. È stata rinviata al prossimo 22 gennaio l’udienza del processo a carico di uno spoletino accusato di aver tentato di commercializzare una vernice radar assorbente in Iraq.
 
La vicenda risale al 2001 quando l’uomo si sarebbe recato in Giordania prima e in Iraq poi per vendere un particolare tipo di vernice invisibile al radar per scopi militari. Qui, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe preso contatti con alcune autorità civili e militari, al fine di “esportare materiali d’armamento e realizzare su scala industriale vernici radar assorbenti”.

Nell’udienza di oggi è stato sentito un teste dell’accusa, che ha confermato il viaggio dell’imputato perché presente con lui al momento della partecipazione alla fiera campionaria per materiale bellico che si tenne a Bagdad. Coimputato con lo spoletino, l’uomo però avrebbe patteggiato proprio due anni fa ed è comparso davanti al collegio formato dai giudici Avenoso, Pinelli e Laudenzi, dichiarando che oltre a dei progetti per la realizzazione di impianti per la lavorazione dell’olio a freddo, in occasione della fiera sarebbe stata fatta anche una proposta per la commercializzazione della vernice.

Nell’intricata vicenda internazionale il teste – titolare di una ditta di San Marino che era in contatto con l’imputato – avrebbe fatto da spedizioniere per inviare una mattonella con la vernice sospetta, come campione da far valutare in Giordania e quindi in Iraq. Mattonella di cui non è ancora stata provata l’esistenza, come sostiene la difesa rappresentata dall’avvocato Salvatore Finocchi, che ribadisce l’estraneità dello spoletino ai fatti contestati.

Lucia Riccetti

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