CSU: Cassa integrazione ad parentem

“La cassa integrazione maltempo per  le mogli  degli industriali arriva in tutta fretta, la riforma degli ammortizzatori sociali per i lavoratori è ferma al palo da mesi”. Una disparità di trattamento che i segretari della  Federazione Industria Enzo Merlini  (CSdL) e Giorgio Felici (CDLS) non esitano a definire “grottesca”. 

 

A finire nel mirino è il  decreto ad hoc con cui il Congresso di Stato nei giorni scorsi  ha dato il via libera all’estensione della Cig per maltempo a parenti e affini dei titolari delle imprese edili.  “La nostra disponibilità a questo provvedimento non è mai mancata – fanno sapere Merlini e Felici – ma questa modifica andava inserita all’interno della riforma sugli ammortizzatori sociali. Di punto in bianco, invece, ecco arrivare il decreto ad parentem cucito su misura alle esigenze dell’Associazione Industriali, cioè proprio di coloro che da mesi stanno bloccando la nuova legge sugli ammortizzatori”.

 

Non solo: dal decreto sono tagliate fuori le piccole imprese, come quelle artigianali, anch’esse colpite dalla recessione. “Eppure negli anni – sottolineano i segretari FLI-CSU – la gestione contabile del fondo casa integrazione indica un saldo attivo per le aziende escluse, mentre per quelle del settore edile e affini i conti sono in rosso. Ancora una volta le pretese economiche dell’Anis diventano legge, mentre tutto il resto può aspettare”.

 

In conclusione, Merlini e Felici si rivolgono direttamente al governo: “Siamo arrivati al grottesco: il contratto industria e banche è bloccato per il veto dell’Anis, la riforma degli ammortizzatori sociali è ferma per il veto dell’Anis, il tavolo tripartito è semi-fallito per le intransigenze dell’Anis. Insomma, la gestione della crisi è oramai diventata un affare  privato dell’Associazione Industriali, con il Congresso di Stato che subisce supinamente qualsiasi diktat. Costretto persino a pagare pegno con decreti urgenti per mogli e parenti”.