DA LIBERTAS, L’ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA CONTRO L’IBS

La denuncia della Banca d’Italia dopo un’ispezioneSan Marino e il riciclaggio Il caso della banca clone. Stessi nomi ai vertici di Credito di Romagna e Ibs
DAL NOSTRO INVIATO SAN MARINO
La «San Marino connection» si allarga e dopo la Cassa di risparmio di San Marino potrebbe coinvolgere un’altra banca. Si tratta dell’italiana Credito di Romagna, in rapporti strettissimi con una delle dodici banche del piccolo Stato extracomunitario, l’Istituto Bancario Sammarinese (Ibs). Una denuncia penale alla Procura della Repubblica di Forlì sarebbe partita direttamente dalla Banca d’Italia in seguito a un’ispezione che avrebbe rilevato sospette e ripetute violazioni delle norme sul riciclaggio di denaro. Cioè la questione di fondo che, più in generale, riguarda gli enormi e dubbi (evasione, mafie) flussi di denaro dall’Italia verso San Marino, incluso nella lista grigia dell’Ocse, quella dei Paesi che ancora non garantiscono sufficiente trasparenza e collaborazione. E’ possibile che la Procura abbia un fascicolo aperto anche se sguarnito e momentaneamente «inattivo», avendo dato la precedenza alla vicenda Cassa di Rimini-Delta che ha portato a 5 arresti e 35 indagati.
Proviamo quindi a ricostruire l’anomala e sotterranea parentela tra il Credito di Romagna di Forlì e l’Ibs di San Marino, al di là di qualsiasi eventuale implicazione giudiziaria.
Punto di partenza: per Bankitalia i requisiti delle banche di San Marino non sono adeguati per operare sul territorio italiano o per gestire i nostri istituti. Per esempio i soci sono segreti e dunque non se ne può verificare l’onorabilità, le norme antiriciclaggio inadeguate, i parametri di solidità patrimoniale meno stringenti ecc.
Dunque ostacoli difficili da superare. Che cosa hanno inventato le due banche? La fusione tra gli uomini invece che tra azioni. Alla Ibs il presidente è Giovanni Mercadini che è anche amministratore delegato e principale azionista (18%) del Credito di Romagna. Altri tre consiglieri della sammarinese (7 filiali, 780 milioni di raccolta e 6,5 di utile) sono tra i più importanti azionisti della banca italiana (10 sportelli, 11mila clienti in 4 anni, mezzo miliardo di depositi).
Morale: alla Ibs 4 consiglieri su 5 sono soci del Credito di Romagna (e Mercadini anche amministratore delegato). Nella banca di Forlì il presidente è Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio di Rimini e numero uno del gruppo editoriale omonimo in rapporti strettissimi con gli enti pubblici e per i quali, tra l’altro, cura accertamento e riscossione dei tributi. Un paio di grossi azionisti sono anche in società con l’Intermedia di Giovanni Consorte, ex le;ader di Unipol. E nella top ten (9% del capitale) è da segnalare Roberto Valducci della Valpharma (una sede in Italia e una a San Marino), vicepiresidente del Centro Pio Manzù «Organismo in status consultivo generale con le Nazioni Unite». Insomma non una squadretta di serie C.
L’osmosi con Ibs è anche in alcuni accordi commerciali con Deutsche Bank. Dunque sono due piattaforme che potrebbero compensare flussi di denaro e posizioni di clienti senza incorrere nelle strettoie della normativa e, formalmente, senza violarla. Semplicemente con un effetto donazione. Basta che Mercadini, amministratore delegato di qua e presidente di là, cambi cappello. Il problema è che di là c’è l’Isola del tesoro, un paradiso fiscale extracomunitario, osservato speciale dalla comunità internazionale per le sue maglie larghe contro il denaro sporco e il «nero» dell’evasione. Ma questo, evidentemente, per molti è solo business.
Le cariche di Mercadini, sostiene Ibs, «sono state sempre preventivamente comunicate e avallate da Bankitalia e dalla Banca Centrale di San Marino» così come Bankitaha «ha autorizzato Emanuele Rossini a detenere una partecipazione nel Credito di Romagna» (nessuna notizia invece su Fiorenzo Rivelli che è nel cda Ibs e socio a Forlì).
Manlio Maggioli, 78 anni, è a capo del gruppo editoriale omonimo.
Giovanni Mercadini, presidente Ibs ed ad di Credito di Romagna. Le cariche di Mercadini, sostiene Ibs, “sono state sempre comunicate a Bankitalia”.
Mario Gerevini
mgerevinicorriere.it