Dopo Cona, tensioni a Verona: Veneto sotto assedio dei migranti

Dopo la notte di proteste a Cona, tensioni in mattinata anche a Verona, dove un gruppo di profughi ha protestato per il cibo giudicato scadente. Tra sovraffollamento dei centri e aggressioni la situazione in Veneto è sempre più esplosiva.

Dopo la notte di proteste nel centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, stamane ci sono stati nuovi disordini a Verona, dove un altro gruppo di profughi ha bloccato la strada, ribaltando alcuni cassonetti in segno di protesta per il cibo, giudicato scadente dai migranti.

Circa settanta migranti sono scesi in strada anche a Vicenza, dove, davanti alla caserma Sasso, hanno protestato per la scarsa qualità del cibo e per le cattive condizioni igieniche della struttura dove sono ospitati. In quest’ultimo caso, però, non è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

Il Veneto è sempre più in affanno. Sono 30mila i migranti accolti sul territorio. Quindicimila in più, scrive su Facebook il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rispetto alla quota calcolata secondo il criterio del tre per mille sulla popolazione. Nell’ex caserma Silvestri, dove si trova il centro di prima accoglienza per i migranti in cui stanotte gli ospiti hanno protestato in seguito alla morte di una ragazza venticinquenne ivoriana, tenendo in ostaggio per ore 25 operatori del centro, i migranti, da 50, sono diventati 1400 nel giro di un anno e mezzo. E tra strutture sovraffollate, proteste e requisizioni, la situazione nella regione sta diventando sempre più esplosiva. Il Giornale.it