E.C.S.O.: Italia – Svizzera, è crisi!
I problemi personali del Ministro Tremonti con la Svizzera alla base dei contenziosi.
Madame Micheline Calmy-Rey, ginevrina, ministro svizzero degli esteri, in visita in Italia ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili. Il dossier fiscale avvelena i rapporti tra i due paesi, al punto di poter apertamente parlare di crisi. Malgrado i colloqui cordiali e distesi con l’omologo italiano, Sig. Frattini, e con il Premier Berlusconi, Mme Calmy-Rey non è riuscita a parlare con Giulio Tremonti.
Eppure il tavolo dei problemi tra i due paesi non è sgombro, le pratiche aperte sono molte e importanti: la discriminazione italiana nei confronti delle imprese svizzere, il trattato del 1974 sulla tassazione del lavoro subordinato dei frontalieri, la ridefinizione della convenzione contro le doppie imposizioni, ma forse, allo stato attuale, sarebbe meglio indicarli non come problemi ma come contenziosi.
Sempre secondo Mme Calmy-Rey è ormai chiaro che alla base della crisi ci sono dei problemi personali tra il Ministro Tremonti e la Svizzera. Problemi che non sono stati identificati, ma che rivestono una gravità tale da non permettere al Ministro delle Finanze italiano di incontrare le controparti svizzere. Naturalmente, in queste condizioni è impossibile pensare all’avvio di negoziati per la soluzione delle problematiche fiscali.
In realtà questo non sarebbe un grosso problema, se non per il fatto che Italia e Svizzera sono paesi confinanti, condividono ben 740 Km di frontiera, il tessuto sociale è fortemente interconnesso, basta pensare che su 300’000 abitanti del Cantone Ticino, la parte più a sud del paese, 100’000 sono cittadini italiani, che ogni giorno 50’000 italiani che vivono in Italia si recano a Lugano, Chiasso e Locarno per lavoro. Ancora più importante, l’interscambio economico tra Italia e Svizzera raggiunge ormai i 42 miliardi di Euro (fonte World Factbook CIA 2010), di cui 23.5 miliardi di importazioni dall’Italia alla Svizzera e 18.7 miliardi di esportazioni svizzere. La Svizzera è il 6° partner commerciale dell’Italia che esporta.
Ma i forti legami tra i due paesi non sono solo legati a ragioni geografiche ed economiche. Una storia di aiuto svizzero alle cause risorgimentali e di anelito all’indipendenza italiana. In merito Sergio Romano scrive:
“Gli italiani non dovrebbero dimenticare che il Ticino ospitò molti esuli, fra cui Mazzini, che le edizioni di Capolago dettero uno straordinario contributo alla diffusione dei loro scritti, che Carlo Cattaneo amò la Confederazione, ne studiò gli statuti, ne divenne cittadino e vi trascorse l’ ultima fase della sua vita.” e a riguardo delle istituzioni politiche svizzere rileva:
“Credo anche che gli italiani farebbero bene a vedere nella Svizzera, soprattutto in questo momento, uno straordinario modello di ordinamenti civili per un Paese che desidera creare istituzioni federali.”