Alla fine Gino Biscardi, 81 anni, ferrarese d’adozione e da diversi anni residente ad Abano Terme malato da tempo, è morto nella sua casa veneta.
A San Marino era stato accusato di possesso ingiustificato di valori e per questo il Tribunale di San Marino gli aveva sequestrato più di un milione di euro, depositati in due polizza vita.
La vicenda aveva visto la condanna in primo grado dell’avv. Luca Della Balda che aveva curato gli interessi sul Titano del Biscardi. I fatti contestati, in questo procedimento, e secondo la ricostruzione dell’accusa, vedono Biscardi portare negli anni novanta una parte dei suoi soldi sul Titano e versarli su un libretto al portatore presso il Credito Industriale Sammarinese. Quando il libretto era stato estinto, la banca aveva posto delle difficoltà per la restituzione dei denari, tanto che tramite l’avvocato Della Balda, Biscardi aveva intentato causa civile. La causa si concluse con la restituzione dei denari a Biscardi. Quindi dalla banca i soldi, complessivamente poco più di un milione di euro, erano stati fatti confluire su due assicurazioni vita, sequestrate dal nostro Tribunale in via cautelativa.
Biscardi, soprannominato dai media italiani nonno eroina, non era nuovo ad avere problemi con la giustizia. Nel 2011 era stato arrestato perché doveva scontare cinque anni, nove mesi e due giorni di reclusione per una pena definitiva per spaccio di stupefacenti, decisa dal tribunale di Bologna e confermata dalla Cassazione poi tramutati in arresti domiciliari vista l’età.
Gino Biscardi era già stato arrestato nel 1995 per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, ma comunque era conosciuto dalle forze dell’ordine come spacciatore: il suo primo arresto risale a trent’anni fa per aver ceduto ad un tossicodipendente circa 20 grammi di eroina, quantità che all’epoca era tutt’altro che considerata modica. Nel suo curriculum il settantasettenne aveva anche spaccio di morfina: reati commessi sempre in Emilia Romagna. Forse per dimenticare il passato, forse per seguire il suo cuore, Gino Biscardi alcuni anni fa si era trasferito ad Abano Terme dove aveva iniziato una relazione con una donna del luogo, che naufragò con diversi strascichi. L’uomo, probabilmente, aveva pensato di aver azzerato le sue pendenze con la giustizia, anche vista l’età.
Muore all’età di 81 anni, dopo aver trascorso una vita turbolenta e lascia una piccola fortuna, tra cui il milione sequestrato a San Marino, alla sua badante, una avvenente cittadina rumena di circa 40anni purché – e c’è scritto nel testamento – si occupi del suo amato cane e della sua toilettatura.
Non dubitiamo che, per prendere l’eredità, la rumena non lo faccia e si goda i soldi del lavoro di Biscardi di tutti questi anni.
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