E se… (L’editoriale di David Oddone)

Divide et impera. Quante volte mi sono trovato a scriverlo? Il riferimento è alla politica e in particolare alla strategia Dc.

Una strategia che bene o male i suoi frutti li ha sempre dati.

Mi chi è che si vuole “dividere”?

Semplice: i socialisti.

Unici veri e possibili competitor del partitone. Unici a poter contendere la leadership del Paese.

Almeno sulla carta, visto che da un bel po’ i socialisti sono divisi, divisissimi, al netto dei vari tentativi di semplificare il frammentato quadro.

Lo sguardo va inevitabilmente alla prossima legislatura e alla campagna elettorale, che verosimilmente entrerà nel vivo dopo Natale.

Da Via Delle Scalette continuano a raccontare agli alleati, anche a quelli più agitati, che del prossimo governo faranno sicuramente parte gli attuali partiti.

C’è da credergli? Fino a un certo punto. L’idea infatti è quella di andarsi a contare, la legge elettorale lo consente.

Chi arriva primo ottiene il mandato esplorativo e può “comporre” la coalizione.

Nella peggiore delle ipotesi, fermandosi a 18 Consiglieri, la Dc è convinta di essere comunque il player.

Evidentemente i teorici democristiani pensano di fare 35 con gli attuali protagonisti.

Chiaro che sarebbe una partita molto rischiosa. Chi oggi è all’opposizione non ha l’anello al naso e senza un chiaro e stringente preventivo accordo, porterebbe avanti una strategia molto diversa, con il pericolo vero di sparigliare carte e calcoli.

Non solo. La prossima legislatura al contrario di questa, dovrà essere senza dubbio costituente: servono dunque numeri importanti.

Allo stesso modo la Dc non può permettersi che i socialisti si compattino, perché nel medio periodo potrebbero ricacciarla all’opposizione.

Difficilmente perciò potremo vedere insieme Libera, Psd e Ar.

E qui da Via Delle Scalette hanno gioco facile facile. Già tali partiti litigano fra loro, fra veti, contro veti, questioni personali. Basta prenderli uno a uno, soffiare nell’orecchio questa o quella promessa e il gioco è fatto.

Il Santo, ne sa davvero una più del diavolo! Come scriveva Shakespeare nell’Otello? “Quando i diavoli vogliono indossare i peccati più neri, si mascherano prima con apparenze celesti”.

Così mentre Ar e Psd si accusano e accapigliano, chi ordisce le fitte trame se la ride della grossa.

E pensare che sarebbe tanto facile rompere il “giochino”. Basterebbe che invece di contendersi il ruolo di cortigiani, si puntasse direttamente alla stanza dei bottoni.

Ecco allora che Libera, Psd e Ar assieme potrebbero agevolmente ambire a diventare il polo trainante di San Marino. Ci metto dentro anche Domani – Motus Liberi, partito che in questa legislatura non ha sfigurato, tutt’altro!

Con un assetto del genere Via Delle Scalette comincerebbe a tremare.

Fortunatamente per Venturini e compagnia cantante, per ora è solo fanta politica.

La realtà – al momento – dice che uno fra Libera, Psd e Ar non farà parte della prossima maggioranza.

A pesare nella scelta saranno i numeri e, naturalmente, la scaltrezza dei democristiani.

La leadership è l’arte di indurre qualcuno a fare quel che volete voi con la convinzione che sia lui a volerlo fare. A buon intenditor…

 

David Oddone

(La Serenissima)

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