ECSO ancora sul casinò!

Il Casinò non è la soluzione di tutti i problemi della Repubblica ma se inserito in un contesto di opportunità e servizi molto più ampi dell’attuale situazione, può diventare un volano di ricchezza enorme.

Ma come sempre se attenderemo troppo la Repubblica Italiana procederà all’apertura di una simile struttura nella vicina Riviera Adriatica, e la concorrenza determinerà un forte ridimensionamento dei visitatori e degli introiti potenziali per San Marino.

Per poter procedere all’apertura di un Casinò nella Repubblica di San Marino è necessario riacquisire il diritto di apertura della struttura da parte della Repubblica di San Marino nei confronti della Repubblica Italiana.

Infatti l’Allegato nr. 1 – “Accordo aggiuntivo alla Convenzione di amicizia e buon vicinato fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino”, sottoscritto a Roma il 29 aprile 1953, all’articolo 47, quarto comma, testualmente recita:

Il Governo della Repubblica di San Marino si impegna:

a non permettere nel proprio territorio l’impianto o l’esercizio di case da gioco o di altri centri del genere, comunque denominati, nei quali si svolgano giuochi di azzardo;

Convenzione ratificata nella Repubblica di San Marino con il Decreto 10 agosto 1954, n. 22 e nella Repubblica Italiana dalla Legge 9 agosto 1954, n. 712. (n.b., fra la firma e la ratifica sono trascorsi circa 16 mesi !!!)

Ora, poiché nessun organo sammarinese ha mai avanzato la proposta di revisione di tale Convenzione, è ragionevole supporre che fra richiesta, incontri, accordi, ratifiche, questo diritto potrebbe essere riacquisito non prima di diversi anni.

Il Paese però ne avrebbe necessita ora!

E nel frattempo ?

Nel frattempo esiste la Sala da Gioco di Rovereta, già di proprietà dello Stato, gestita dallo Stato stesso.

Sala da Gioco perfettamente compatibile con la legislazione italiana, infatti il Decreto Salva-Abruzzo (decreto legge nr. 39 del 28 aprile 2009, articolo 12, lettera l) – [GU nr. 97 del 28/04/2009]), convertito dalla Legge n. 77/09 del 24 giugno 2009 [GU nr. 147 del 27/06/2009]), ha reso lecito ogni tipo di gioco se questo viene effettuato mediante l’uso di apparecchi elettronici, imponendo una percentuale prefissata, quale pagamento delle vincite, non inferiore all’85% su un ciclo predeterminato di partite.

In questi giorni, in tutti i locali della Repubblica, è presente un opuscolo pubblicitario (Italia notte maggio 2010 n.182) nel quale, sfogliandolo, si può notare la pubblicità di almeno 5 (cinque) nuove Sale da Gioco nella zona di Senigallia e Marotta. Sale da Gioco con le stesse caratteristiche della Sala di Rovereta e perfettamente rispondenti alla legislazione italiana.

Se non si vuole soccombere, visto che il bacino di utenza è lo stesso, sarà necessario innalzare urgentemente il numero dei giochi e il livello dei servizi complementari della Sala di Rovereta onde avere la capacità di attrarre ancora quei frequentatori che, in alternativa, possono fermarsi a giocare nella Sala sotto casa.