Articolo 3 – Spazio autogestito
Il titolo è, più o meno, un assioma: se il politico è preparato, attento, capace, in possesso di quel grado di intuizione che non guasta mai, di quel sentore “ a pelle” che gli viene dalla capacità di sintonia coll’universale e col particolare, se è consapevole di avere una missione e di volersi offrire ad essa, la politica la onora. Viceversa se il politico concentra i propri interessi alla nascita di regimi affaristico-totalitari, promuovendo azioni che fanno a pezzettini la Costituzione e lo Stato di Diritto e che tolgono, con metodi mafiosi, ninfa vitale allo Stato e dunque ai cittadini, costui la politica non solo la offende, ma la uccide, incurante della vita e dei destini di un intero popolo.
Nel lontano passato, San Marino ha conosciuto i primi, ed è grazie a costoro che era divenuto uno Stato rispettato e stimato all’estero, e benestante, capace di promuovere relazioni umane e di garantire prospettive di futuro certe, al suo interno.
Dal passato più prossimo sono invece e purtroppo iniziate le operazioni brigantesche che hanno gettato San Marino nel tunnel buio del regime corruttivo che ha ferito i valori fondativi della nostra Repubblica, ha distribuito malesseri e sofferenze causate dalle più svariate delle povertà per concentrare le energie al raggiungimento di interessi indicibili e che non appartengono alla buona politica….anzi alla politica buona.
Noi Motus Liberi e Rete, uniti nella coalizione Domani in Movimento, fermeremo questa politica scellerata, e lo diciamo a voce alta perché la San Marino che abbiamo progettato insieme e che fa capolino dal nostro programma elettorale, è fattibile e possibile. Inoltre se siamo ottimisti lo dobbiamo anche al sentire riversate su di noi le speranze sincere dei concittadini che hanno ben chiara la situazione reale del Paese e sanno individuare i maggiori responsabili dello scempio; sanno bene chi sono coloro che hanno dimostrato non solo di non essere all’altezza di governare uno Stato, ma di fare politica. Siamo ottimisti ,ed anche assai carichi, perché è bello sentirci impegnati per ridare San Marino ai Sammarinesi che non aspettano altro che di potersi riappropriare del diritto di cittadinanza, di sentirsi finalmente a casa, di essere finalmente rappresentati e difesi dal proprio Stato.
Spesso ho detto, ho scritto -mettendoci sempre la faccia- di ritenere la nostra crisi prima di tutto una crisi culturale, meglio ancora, una crisi di valori. Oggi lo riconfermo a gran voce. Infatti se ci chiediamo che cosa ha messo in forse, anzi, a tratti anche calpestato, i diritti fondamentali, inalienabili di ogni individuo, quali -ad esempio- il diritto alla integrità personale, alla libera autodeterminazione, ad una esistenza dignitosa, all’integrità morale, all’onore, non è forse stata l’amoralità di chi ci ha governato che gli ha guidato la mano, fregandosene di mortificare la propria dignità e il proprio onore, e l’amoralità di chi volontariamente ha ceduto la propria integrità?
E’ crisi di dignità, di integrità della persona che in politica significa considerare una persona, un popolo un mezzo per uso e consumo personale e non un fine da raggiungere.
Altro che crisi congiunturale! Chi sostiene questo ricorre come sua abitudine alla menzogna. Se fossero stati donne e uomini d’onore non saremmo a questo livello. Se fossero stati uomini capaci di governare non saremmo a questo livello.
Di recente abbiamo tutti appreso dal report della Banca Mondiale che San Marino è retrocessa dall’88mo al 92mo posto in quanto ad attrazione degli investimenti: questo ci autorizza a dire che le politiche del lavoro sono tutte miseramente fallite e coloro che le hanno impersonate, incapaci.
Da anni sappiamo dove si annidano lucri ed interessi inconfessabili: questo ci autorizza a sostenere che l’amoralità ha fatto da linea guida alla loro gestione della cosa pubblica.
Possono dunque riprendere le redini della conduzione del Paese?
Sarebbe un suicidio, sarebbe il default dello Stato, sarebbe la morte della democrazia, quest’ultima peraltro già imbrigliata da una sorta di sudditanza rappresentata dalla paura.
Siamo fermissimamente convinti che da questa crisi se ne esca, con le nostre proposte certamente, ma anche con l’impegno di tutti: col nostro, con quello degli elettori, con la riscoperta dei valori e della libertà che regalano , con l’alto senso dello Stato che dovrà prenderci tutti, col sentirci tutti protagonisti della San Marino che verrà, col restituire San Marino alla sua sovranità e farne un valore universale da cui ripartire.
VOTA N.18 ALBA MONTANARI – candidata alle politiche 2019 con la lista DOMANI MOTUS LIBERI