Lo ho scritto ieri, lo voglio ribadire. In un mondo sempre più interconnesso, talvolta le tragedie e le sfide che affliggono alcune regioni del pianeta rischiano di passare inosservate. Vorrei dunque attirare la vostra attenzione su alcune delle preoccupazioni più urgenti che tormentano la comunità, mentre emergono situazioni del tutto particolari e vengono calpestati i diritti civili in svariati angoli del globo.
La scena politica e militare del Sudan sta vivendo una fase allarmante. Dallo scorso aprile, un conflitto tra l’esercito e le “forze paramilitari di supporto rapido” ha gettato il Paese in una crisi umanitaria crescente. Recentemente, sono comparsi nuovi attori bellici come le “Fazioni di resistenza popolare sudanese” e la “Brigata El Bara Bin Malik”. Questi gruppi alimentano l’apprensione di un conflitto duraturo. Stando agli ultimi dati Onu, gli scontri in corso da aprile hanno costretto finora oltre 5,25 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, tra cui 4,2 milioni sono sfollati interni. Ad oggi, secondo le Nazioni Unite, sono circa 24,7 milioni le persone in Sudan che hanno urgente bisogno di aiuto umanitario e di protezione.
Dalla Bielorussia arrivano notizie drammatiche: l’addestramento di minori per diventare forze paramilitari con l’aiuto della Wagner, un’organizzazione privata di sicurezza russa. Questo programma, condannato a livello internazionale, sembra invece trovare il favore degli utenti del canale Telegram di Wagner. I giovanissimi sono reclutati attraverso club militari-patriottici e vengono istruiti su una serie di competenze, compreso l’uso delle armi.
In Iran invece il governo sta cavalcando una legge dal nome eloquente, “Hijab e castità”, che fa ampio uso di tecnologie invasive, come l’IA e il riconoscimento facciale, per identificare e punire le donne che non rispettano le norme sull’abbigliamento islamico. Un ulteriore passo nella repressione delle dissidenze e nella limitazione delle libertà individuali.
Sono solo alcuni tragici esempi delle sfide che richiedono una seria riflessione e azione globale. La società diventa sempre più complessa, e l’arrivo della guerra in Europa deve cambiare anche il nostro modo di pensare e rapportarci con la realtà. Non ci è più concesso di credere che i problemi siano lontani e dunque non ci riguardino. Non possiamo ignorare l’urgenza di affrontare tali minacce e difendere, anche nel quotidiano, i diritti civili universali.
David Oddone