Il nuovo emendamento al DL Elezioni, proposto dai capigruppo della maggioranza al Senato, continua a sollevare forti perplessità anche in Emilia-Romagna. Tra i più critici, la consigliera regionale Emma Petitti (PD), che denuncia i potenziali effetti negativi sulla partecipazione democratica nei Comuni più grandi della provincia di Rimini.

La modifica legislativa, attualmente al vaglio del Parlamento, prevede l’abbassamento al 40% della soglia necessaria per evitare il ballottaggio nei Comuni con più di 15mila abitanti. Se approvata, tale norma avrebbe un impatto diretto su realtà come Rimini, Riccione e Cattolica, dove – già dal prossimo turno elettorale – un candidato sindaco potrebbe essere eletto con una percentuale di voti nettamente inferiore rispetto al passato. A rischio anche, in prospettiva, Comuni come Santarcangelo e Bellaria – Igea Marina.
Secondo Petitti, la proposta rappresenta un passo indietro sul fronte della partecipazione civica e democratica, già messa alla prova da anni di crescente disaffezione elettorale. In un momento in cui il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica andrebbe invece rilanciato, la misura rischia di ridurre ulteriormente lo spazio di rappresentanza e confronto.
Nel frattempo, proprio in Emilia-Romagna, la Regione continua a promuovere iniziative concrete per sostenere la partecipazione attiva delle comunità locali. Durante la prima seduta della Commissione VII “Statuto e Partecipazione”, è stato fatto il punto su 122 progetti già approvati e sul nuovo piano triennale da 670 mila euro previsto per il periodo 2025-2027. L’obiettivo è creare spazi reali di dialogo tra cittadini e istituzioni, promuovere politiche condivise e rafforzare l’equità sociale.
Un’azione che – nelle intenzioni della Regione – si pone in netta contrapposizione rispetto a quella che viene percepita come una deriva centralizzante e riduttiva del nuovo disegno di legge nazionale.