L’economia sociale come modello trasversale da promuovere in tutti i settori e sostenere nelle fasi cruciali di sviluppo. Questo il messaggio emerso dall’incontro tra Confcooperative Emilia Romagna e il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla, tenutosi ieri presso il Palazzo della Cooperazione di Bologna, in occasione del consiglio regionale dell’associazione.
Al centro del confronto i temi più urgenti per il futuro del sistema cooperativo e per l’equilibrio sociale della regione: dalla nuova programmazione dei fondi europei post-2027 al rilancio delle aree interne attraverso i Sieg (Servizi di interesse economico generale), fino alle politiche abitative, alla riforma del welfare e agli interventi per la natalità.
Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, ha ribadito la necessità di un confronto strutturato con la Regione e ha rilanciato la proposta di una legge regionale dedicata all’economia sociale, che premi quelle realtà capaci di incarnarne i principi fondanti: centralità delle persone rispetto al capitale, governance democratica e forte radicamento territoriale.
“Le cooperative – ha spiegato Milza – sono imprese che non delocalizzano, che continuano a investire nelle comunità e nei territori. Serve un sostegno chiaro, sia per le start-up che per il consolidamento delle realtà già esistenti”.
Il vicepresidente Colla, che detiene la prima delega italiana all’Economia Sociale, ha confermato l’impegno della Regione: “Vogliamo inserire il modello cooperativo nella revisione del Patto per il Lavoro e per il Clima, perché rappresenta una risposta concreta alle emergenze attuali, come l’accesso alla casa. L’economia sociale non è una nicchia, ma un paradigma che tiene insieme sviluppo e coesione”.
Un confronto “franco e leale”, come l’ha definito Milza, che getta le basi per una nuova fase di collaborazione istituzionale con l’obiettivo comune di rafforzare il ruolo dell’economia sociale nell’Emilia-Romagna di oggi e di domani.