Il grande giornalista che ci vuole tanto bene parla di San Marino, nel suo ultimo articolo, in questi termini:
– ”per San Marino si prospetta una sonora bocciatura delle misure antiriciclaggio, al punto che l’esclusione dalla zona grigia e dalle procedure rafforzate di monitoraggio tornerebbero verosimilmente a essere una chimera”…cioè nemmeno in Zona Grigia..
– ”come sia possibile non solo firmare nuovi e più stringenti patti Italia-San Marino ma come sia, più genericamente, possibile che uno Stato sovrano come San Marino chieda di sedere in consessi internazionali che dovrebbero fare della trasparenza e del rispetto degli altri Stati sovrani la propria regola di vita”
– ”uno Stato come San Marino, dove il segreto bancario è l’essenza dello Stato stesso, oggi più di ieri è appetito e appetibile per riciclare i denari sporchi della criminalità organizzata italiana e internazionale”
-”Non è possibile e logico che l’Italia e l’Unione Europea subiscano passivamente il principio contenuto nella sentenza emessa il 9 dicembre 2009 da Lamberto Emiliani, giudice per la terza istanza penale. Se lo facesse, di fatto, l’Italia rinuncerebbe alla propria sovranità e l’Europa tutta accetterebbe passivamente uno squarcio nel diritto internazionale che rischierebbe di far traballare la nave della lotta al riciclaggio dove le mafie globali e globalizzate la fanno da padrone”.
– ”In sintesi, infatti, la sentenza firmata da Emiliani dice due cose: con la prima delegittima l’Italia, con la seconda abbatte i mattoni del diritto penale (e di procedura penale) italiano e internazionale.Quella sentenza, infatti, all’Italia insegna quali tecniche investigative, di indagine e giudiziarie seguire e come procedere nelle rogatorie verso San Marino”
– ”Chiedi, chiedi pure se hai gli attributi! Chiedici caro pm, chiunque tu sia, bello o brutto, di acclarare l’identità anagrafica e la residenza dei reali fiducianti o dei titolari effettivi dei conti, o dei rapporti finanziari intestati fiduciariamente a questo o a quell’altro. Chiedi, chiedi pure se hai coraggio”
– ”Chiedici pure conto, caro pm, toga rossa o toga rotta, toga bianca o toga nera, degli assegni versati o emessi, delle distinte di versamento e prelevamento, delle movimentazioni, delle scritture contabili. Chiedi, chiedi pure, senza vergogna. Tanto, prima di tutto, informeremo le persone indagate e informate sui fatti, tie! Alla faccia delle riservatezza che tu invochi, alla faccia della segretezza che tu ritieni vitale”
– ”E’ lo scimmiottamento del principio statunitense di discovery: la parte viene a conoscenza degli elementi in possesso della controparte e delle circostanze sulle quali verterà l’esame. In questo modo potrà prepararsi per smontare la tesi avversaria”
– ”Ed ecco dunque perché il Consiglio d’Europa non potrà mai accettare uno schema che non mette sullo stesso identico piano chi indaga (la magistratura) e l’indagato ma che addirittura sovraordina i diritti dell’indagato su chi sta indagando. (MA COSA STA SCRIVENDO GALULLO?????? ndr). La bocciatura – se le cose non cambieranno – sarebbe garantita al limone”
– ”Che il sistema giudiziario sammarinese sia alle corde lo si deduce anche dal modo in cui è stata affrontata a San Marino la vicenda relativa alla decisione con la quale la Cassazione il 19 dicembre ha annullato il provvedimento di carcerazione a carico di Mario Fantini, Gilberto Ghiotti, Luca Simoni e Paola Stanzani”.
– ”La politica locale ha gridato all’(ennesima) vittoria di notabili e nobili, sbertucciando il lavoro della Procura di Forlì. Si ha la netta sensazione che l’inchiesta Varano sia ormai diventata una corrida in cui gli indagati sono picadores e toreri e il toro da infilzare è la Procura di Forlì.
Dopo tutte queste amenità occorre riflettere sulle parole del giornalista del sole 24 ore.
E’ indubbio che vi sia un enorme avversione dello stesso verso San Marino, che quasi gli fa perdere lucidità nello scrivere; l’esilarante scenetta descritta quando parla di toghe rosse e dei vari tiè è il segnale che qualche cosa non va.
Ci dispiace vedere che il nome di San Marino venga ignobilmente ed ingiustamente infangato in questo modo, sputando addosso all’ottimo operato dell’ultimo Governo ed alla storia di libertà che questo paese possiede.
Sono veramente disgustato e schifito da questo modo di fare giornalismo che sembra avere tanti seguaci anche a San Marino.
Occorre che il Governo tiri fuori gli attributi e cominci a farsi rispettare con querele; qui ci si gioca la nostra onobilità ed il nostro futuro.
Un futuro che sicuramente Roberto Galullo vorrebbe vedere nefasto per San Marino. Vedremo chi avrà ragione se noi sammarinesi o quella schiera di detrattori della Serenissima, di cui anche il giornalista del sole 24 ore fa parte.
Viva la libertà, viva San Marino!
Il Direttore