Tre dei quattro ragazzi arrestati erano già stati sottoposti ad esperimento probatorio.
Il codice penale prevede che il giudice, nell’applicare la sospensione della prigionia, possa sottoporre il condannato ad un sistema di controllo a scopo rieducativo, che non duri più di due anni, col controllo di educatori e di assistenti sociali. Si chiama esperimento probatorio, ed è una chance di riabilitazione che il giudice offre al condannato: spesso si concede a giovani, o ai condannati per reati non gravissimi, o che comunque abbiano dato prova di volersi ravvedere. Il giudice decidente può già stabilire alcune modalità, come ad esempio la durata dell’esperimento, ed anche individuare i controllori. Spetta poi al giudice delle esecuzioni fissare tutta una serie di paletti: egli convocherà il condannato in presenza dell’educatore e gli leggerà i nuovi obblighi. Questi possono variare: si va dall’obbligo di ricevere le visite degli educatori, all’obbligo di avvertire su cambi di residenza o di spostamenti rilevanti, dal divieto di guidare determinati veicoli, o anche di frequentare certi posti pubblici o addirittura anche certe persone, al divieto di non fare scommesse o di non uscire la sera.
In caso di esperimento fallito, come avverrà per i tre ragazzi in questione, che non hanno dato prova di buona condotta, la condanna non potrà più essere sospesa ma anzi si effettuerà il cumulo delle pene col nuovo processo.
Fonte:San Marino RTV