Faenza, litigano in classe, 15enne picchiato a sangue

Dopo la lite in classe lo aspetta in strada e lo picchia selvaggiamente. Il grave episodio di violenza è avvenuto fra due alunni nei giorni scorsi davanti un istituto superiore della città. E non è il primo. Nei giorni scorsi si erano già verificati due gravi episodi avvenuti in un altro istituto superiore ed uno addirittura tra le aule di una scuola media, dove in entrambi i casi, per piccoli dissidi, sono saltati fuori alcuni coltelli per minacciare di morte gli avversari.

In questo caso l’episodio si è verificato dopo un piccolo diverbio nato in aula e poi arrivato fino in strada. La vittima è un 15enne che verso le 13.40 ha litigato con un suo compagno di classe e coetaneo. La discussione, come ha poi raccontato la vittima dell’aggresione, si è poi trascinata fuori dove uno dei due ragazzi ha preso prima per il collo il compagno e poi lo ha sbattuto per terra.

Una volta sul selciato uno dei due ragazzini si è accanito contro l’altro, colpendolo più volte al viso. Tanto da trasformare il suo volto in una maschera di sangue. È stata la vittima dell’aggressione ad alzarsi e a rivolgersi, da solo, al pronto soccorso per farsi medicare.

Un referto, quello rilasciato dai sanitari dell’ospedale di Faenza, che parla di ecchimosi e traumi al volto giudicati guaribili in dieci giorni di prognosi. La vittima della brutale aggressione ha, in seguito, avvisato la propria famiglia dell’accaduto. I fatti accaduti potrebbero portare ad una denuncia-querela, da parte dei genitori del ragazzino aggredito, nei confronti dell’aggressore.

Non è la prima volta che episodi di violenza e bullismo si verificano nelle aule e poi fuori dalle scuole faentine.

Episodi che spessonon arrivano a conoscenza degli stessi genitori delle vittime perchè i ragazzini, spaventati, preferiscono affrontare e subire le vessazioni di chi è più forte fisicamente piuttosto che denunciare gli episodi temendo conseguenze anche peggiori. Proprio in relazione a molti episodi di violenza commessi da ragazzini ‘problematici’ spesso sono gli stessi dirigenti degli istituti scolastici che non avendo alcuno strumento di controllo nelle scuole chiedono alle forze dell’ordine di intervenire per fare prevenzione tra i corridoi scolastici. Il Resto del Carlino