Fernando Alonso sbugiarda la McLaren: “Vi racconto come è andato davvero l’incidente”

alonso“Chiaramente c’è stato un problema nella macchina, anche se non abbiamo trovato riscontro nei dati. Se è passato un mese e non abbiamo trovato nulla, forse non lo troveremo mai”. Fernando Alonso racconta in una conferenza stampa l’incidente durante i test di Montmelò. Lo spagnolo, parlando alla vigilia delle prove libere del Gran Premio della Malesia, spazza via le voci riguardanti tensioni con la McLaren che sono circolate dopo quanto accaduto nei giorni successivi: “Non c’è alcun problema da parte mia, è tutto a posto. Confido totalmente nella squadra. Hanno trascorso un mese controllando tutte le parti della macchina, collaudando e cambiando tutto ciò che presentava dei dubbi”. Ma di fatto smentisce la versione della dinamica dell’incidente fornita dalla McLaren.

In questo momento, continua Alonso, “disponiamo della monoposto più sicura di tutte e probabilmente sono il pilota che superato più test medici nella storia, quindi va tutto bene”. Riguardo le indiscrezioni un suo presunto malore prima dell’impatto, Alonso puntualizza di ricordare, di quel momento, “tutto. Non voglio entrare nei dettagli, perché sarebbe troppo lungo. Ero cosciente. Ho perso conoscenza in ambulanza o in clinica, ma i medici dicono che è normale a causa del farmaco che mi hanno fornito in elicottero. Ho avuto un grande shock, ma sono stato ricoverato in ospedale in buone condizioni”. E smentisce le ipotesi che sono circolate nei giorni successivi sulla sua condizione al momento del ricovero: “Non mi sono svegliato pensando di essere nel 1995, non ho iniziato a parlare italiano e non ho fatto tutte quelle cose di cui si è detto. Mi ricordo l’incidente e ricordo tutto il giorno successivo”. Soprattutto l’incidente non è stato provocato da una forte raffica di vento, come comunicato dalla casa automobilistica: “Il vento non c’entra affatto: per deviare una macchina servirebbe un uragano e se avessi perso conoscenza avrei preso la curva verso l’esterno, non verso l’interno. Ricordo che ho scalato dalla terza alla seconda e che poi qualcosa si è bloccato. Abbiamo analizzato i dati, ma nel tracciato telemetrico si sono persi alcuni passaggi e non riusciamo a trovare i dati corrrett”.

Nessuna paura di tornare al volante: “Ora ho più rispetto per quello che faccio”, dice, “non ho paura in Formula 1. In questo sport sappiamo di essere sempre in pericolo. Sono felice. So che sarà un anno difficile, ma sono pronto a godermi questa gara. Tengo i piedi per terra, so che non siamo nella posizione che vorremmo e le prime gare saranno come un test per me. Ho ancora
da imparare molto dalla macchina. Questa è la più grande sfida della mia carriera, ma sono pronto”. Libero