La Presidenza della Camera non intende e non puo’ entrare nel merito politico delle proposte legislative del governo. Lo chiarisce Gianfranco Fini, prendendo la parola alla ripresa della discussione in aula sul decreto correttivo al dl anticrisi. ”Nel corso dei lavori parlamentari – dice Fini riferendosi a interventi di deputati del Pd che hanno puntato l’indice contro quanto affermato dal sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, sugli effetti delle norme antiriciclaggio previste dal cosiddetto scudo fiscale – il governo puo’ esprimere tutte le considerazioni che ritiene opportune anche con riferimento al significato delle disposizioni contenute nei disegni di legge. Non c’e’ alcuna innovazione nella nostra procedura”. Fini sottolinea che ”una cosa e’ il procedimento di formazione della legge, altra cosa la sua applicazione e interpretazione. Cose queste – continua Fini – che competono ai diversi soggetti a cio’ chiamati dalla legge secondo le norme del nostro ordinamento.
Quanto detto – chiarisce il presidente di Montecitorio – non entra minimamente nel merito delle considerazioni politiche fatte da Giachetti e Bressa”.
In aula e’ cominciato l’esame delle pregiudiziali di costituzionalita’ sul decreto. Al termine, e’ prevedibile che verranno tutte respinte, si passera’ all’esame degli emendamenti. Per il governo prendera’ la parola il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Sul provvedimento e’ atteso che il governo ponga la questione di fiducia.
fonte ASCA